Anticipiamo subito che questo nuovo lavoro non si tratta di un capolavoro né di un fiasco clamoroso, ma di una album solido, in linea col precedente "Decision Day" e senza troppe deviazioni da ciò che la band sa fare meglio e per cui è nota ed amata. Abbastanza prevedibilmente, i tedeschi non si allontanano dallo standard qualitativo conseguito in anni recenti e di cui forse il risultato più riuscito è "Epitome Of Torture" del 2013. Per cui troviamo in questo lavoro gli stessi punti di forza e debolezza di sempre.
Tra quest'ultime si manifestano la non sempre inappuntabile precisione esecutiva della band, una poca varietà tonale e una produzione non particolarmente brillante e "vintage" e che, a nostro sentire, smorza l'impatto della band invece di valorizzarlo. Dal lato opposto "Genesis XIX" trova le sue vette più alte nella carica innegabile e nell'aggressività, unite ad un songwriting senza guizzi, d'accordo, ma solido come il tek e che corrisponde a ciò che i fan vogliono sentire. Tra i momenti migliori dell'album troviamo la suggestiva title track, il singolo "Sodom & Gomorrah", l'articolata "The Harpooneer", "Nicht Mehr Mein Land", pesante come una garrota di domenica mattina, il temibile fuoco di sbarramento di "Dehumanized" e il bombardamento di "Waldo & Pigpen". Poco altro da aggiungere, per una band che come sempre dà esattamente ciò che promette.