Quattordici brani per una mezzora di musica: gli statunitensi non tradiscono il classico marchio di fabbrica della durata concisa ed essenziale, così come restano identici gli argomenti delle liriche, incentrate su una critica sociale dura e senza compromessi. Benché il sound riveli segni ormai di un generale e fisiologico arrotondamento, la rabbia del combo resta quasi del tutto integra: che sia l'hardcore profumato di catrame ("Spray Painted Walls"), il thrash d'annata ("Antisocial", "Conquer And Divide") o il punk barricadero ("Get Loud!", "Urban Decay"), i nostri non fanno certo prigionieri e, con la melodica "I Remember", si ritagliano persino il tempo di rievocare gli anni trascorsi nelle trincee militanti della Big Apple.
"Get Loud" non brilla di luce sfolgorante, ma, pur nel suo carattere revivalista, costituisce un prodotto onesto e sincero, realizzato da mani che conoscono a memoria il materiale da plasmare. Gli Agnostic Front, in tal senso, rappresentano gli epigoni migliori del proprio lascito.