Giöbia
Introducing Night Sound

2013, Sulatron Records
Psychedelic Rock

Recensione di Chiara Frizza - Pubblicata in data: 04/08/13

E’ a dir poco interessante la proposta musicale che ci giunge dai nostrani Giöbia, ormai stelle di punta della scena rock psichedelica italiana e non. A tre anni da “Hard Stories”, uscito nel 2010, il quartetto milanese ha da poco dato alle stampe la loro ultima fatica discografica, intitolata “Introducing Night Sound” e pubblicata tramite la tedesca Sulatron Records, specialista nelle pubblicazioni della scena psichedelica e acid rock. Un nuovo viaggio attraverso atmosfere esotiche e lontane, a partire dall’omonima opener che inaugura il disco con melodie orientaleggianti e un drumming dal crescendo parossistico sul finale, prima di scivolare nell’atmosfera ipnotica della successiva “Can’t Kill”, in cui emergono le influenze tratte dai The Black Angels, con i quali i nostri hanno recentemente condiviso il palco durante uno show a Ferrara.

 

Sonorità psichedeliche e il lento incedere della chitarra acustica, unito al sapore Sixties delle tastiere e dell’organo, (“Electric Light”) conferiscono al disco quel sound d’altri tempi che riporta indietro di decenni e decenni, il tutto impreziosito dall’uso del sitar e da momenti trance (“Orange Camel”) e da altri più pop e forse godibili da uno spettro più ampio di ascoltatori – il singolo “A Hundred Comets” ad esempio, dove le chitarre e la voce ricordano vagamente gli Oasis.

 

Troppe influenze, troppa carne al fuoco? Non proprio. L’atmosfera evocativa e visionaria dell’album si sviluppa sinuosa e fluida in una sorta di continuum sonoro in cui i brani si legano l’uno all’altro, in un unico percorso tra rock psichedelico, shoegaze (degna di nota a questo proposito “Silently Shadows”, brano conclusivo del full-length), pop e melodie oniriche, catalizzando ogni volta l’attenzione dell’ascoltatore con la sua varietà.

 

A prescindere dal proprio repertorio, è anche la capacità di un gruppo di eseguire cover ben riuscite di brani altrui che ne denota il valore e la personalità: i Giöbia non si tirano indietro e aumentano la posta in gioco con due interpretazioni, strategicamente piazzate ad intervallare due dei brani migliori dell’album. Si tratta di “Are You Loving Me More (But Enjoying It Less)”, originariamente dei colleghi The Electric Prunes e “No One To Depend On”, resa celebre dal leggendario Carlos Santana. L’introduzione strumentale e la struttura generale di quest’ultima, basata su riff di chitarra e di basso che si alternano continuamente, l’uno quasi a risposta dell’altro, sono l’occasione per il quartetto per mettere in mostra tutta la propria inventiva nel personalizzare un brano così musicalmente distante dal genere proposto.

 

Sono in tanti a sperimentare l’unione delle sonorità più disparate, ma in pochi a riuscire nell’intento di creare qualcosa di accattivante e bello da ascoltare. Il quartetto dei Navigli è tra questi e “Introducing Night Sound” è un album riuscito, bello da ascoltare appunto, e sicuramente valorizzato dalla scelta della band di pubblicarlo anche in vinile.





01. Introducing Night Sound

02. Can’t Kill

03. Karmabomb

04. A Hundred Comets

05. Orange Camel

06. Are You Loving Me More (But Enjoying It Less)

07. Electric Light

08. No One To Depend On

09. Silently Shadows

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