Giorgio Gobbo
Nettare dell’estate

2019, Azzurra Music
Folk

Recensione di Francesco De Sandre - Pubblicata in data: 21/05/19

In un mondo - quello su cui siamo e quello in cui alcuni di noi sono chiamati a fare e ascoltare musica - frastornato da tecnologia e mezzi, è diventato ormai difficile conquistare del tempo per riflettere. C'è addirittura chi prova a scrivere delle guide per ritagliarsi, almeno per qualche minuto a settimana, uno spazio tutto proprio, in cui volutamente non farsi contaminare dall'esterno. Una giornata di pioggia che non lascia scampo a uscite o distrazioni è la giornata perfetta per spegnersi un attimo, per lasciar camminare la mente fino ad incontrare le storie di un uomo che si presenta con semplicità, sui propri piedi: "Camminando nei boschi ho incontrato queste canzoni".



"Ho ricercato il silenzio, sono salito sugli altopiani, dove il trascorrere delle stagioni non ha cancellato i segni di guerre lontane. Sono tornato con la musica e le parole che durante questi viaggi si sono fatti un nido dentro di me". Dopo aver percorso pendii scoscesi e dolci colline, dalle Dolomiti ai Colli Euganei, alla ricerca di ispirazione per il suo ultimo disco (ma soprattutto alla ricerca di una parte di se stesso) è dal silenzio che Giorgio Gobbo (Padova, 1975) è ripartito per dar vita a una musica propria, trascinante come la brezza che smuove acque o coscienze, o come il muschio, che inesorabile si accumula sulla corteccia. ‘Nettare dell'estate' parla di tutte le stagioni, in tracce che sono semplicemente storie disegnate in scenari tanto poetici quanto reali.

 

Cantante, autore, chitarrista e compositore, attivo nel mondo della sofferenza psichica dove ricerca il rapporto tra espressività e terapia, co-fondatore e voce della storica band veneta Piccola Bottega Baltazar, Gobbo è un contadino immaginario che suona la chitarra: pratica uno di quei mestieri rari ma necessari, sperando che con la musica chi ascolta faccia tesoro del dono del silenzio: "Ho ricercato il silenzio, ma i grandi spazi aperti sono pieni di voci: lo spirito dei luoghi, le acque che cantano l'eterno mutare delle cose, la presenza spesso solo intuita degli animali che vi abitano, le storie degli uomini che curano una terra sempre scoscesa".





01. Monte Fior
02. Come Vino, Come Vento
03. Giorni Dorati
04. Casa In Via Utopia
05. Capra Zoppa
06. Anima Cane
07. Sogno Che Tu Venga A Farmi Visita Al Mattino
08. A Rovolon
09. Al Sorgere Della Luna Regina
10. Miele Biondo Del Frumento
11. Irragionevolmente
12. Le Cime Dei Larici
13. Arriverà L'inverno

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