Giulia Villari
Real

2017, Ivory Records
Alternative Rock

Il ritorno dell'artista romana è rappresentato da un album diverso, più semplice nel suono e diretto nelle intenzioni.
Recensione di Federico Barusolo - Pubblicata in data: 27/04/17

"Real" per Giulia Villari rappresenta un nuovo capitolo della carriera, sia dal punto di vista musicale che da quello tematico. A ben sette anni dal debutto, con "River", il sound della cantautrice romana si mostra più leggero ed essenziale, a sottolineare la rinascita celebrata dal concept dell'album. Ed è così che, quindi, la chitarra, un tempo fidatissima compagna della Villari, è qui sostanzialmente messa da parte (almeno in fase di registrazione), per fare spazio a personalissimi esperimenti minimali in cui prevalgono parti di batteria elettronica, synth e basso.


Come ci ha recentemente confidato nella nostra intervista, è proprio attraverso questi divertissement musicali che Giulia trasmette, tra le varie tracce dell'album, maggiore naturalezza e trasparenza. Il background jazz della cantante, seppur con una dimensione più minimale, è ancora in primissimo piano e si fonde con le più recenti ispirazioni hip hop. Tra i pezzi di "Real" la cantante fa emergere lati diversi della propria personalità: "Path" appare come una serena presa di coscienza del proprio cambiamento, mentre momenti più cupi si raggiungono con "Almost August" e "July". "Language" si presenta subito come un potenziale pezzo forte del disco, grazie ad un beat di natura tribale che incalza un coinvolgente ritornello, mentre, nonostante la loro bassa durata media, alcuni brani, come "Prayer", risentono di una certa monotonia. In "Fragile" vi è, poi, una rara manifestazione della chitarra acustica, ad accompagnare pregevoli modulazioni vocali dell'artista, mentre "Springtime" mostra lati più complessi ed interessanti.


Se questo nuovo capitolo sta valendo per la musica di Giulia Villari svariati importanti paragoni (tra i quali Depeche Mode e Madonna, giusto per citarne un paio), quello che si evince dall'ascolto di "Real" è sicuramente il risultato della maturazione artistica e del talento di una cantante cresciuta in un ambiente musicale a tutto tondo, ma che risulta a tratti piatto e leggermente banale, forse troppo subordinato alla sola voce e alla libertà di sperimentare. Non mancano certo sorprese né spunti interessanti per il futuro della cantante, in un lavoro che sì presenta tutto sommato bene, grazie anche alla presenza di Sante Rutigliano e Simone Prudenzano in diverse fasi della sua produzione.





01. Language
02. Almost August
03. Prince
04. Path
05. Springtime
06. Prayer
07. Different
08. Fragile
09. Close
10. July
11. Birds

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