Per questi motivi, il progetto musicale a cui da circa 10 anni è dedicato, i Godsticks, suscita grande interesse tra gli intenditori in ambito prog e alternative. In particolare, l'uscita di "Faced With Rage" nel 2017 ha attestato la piena maturità della band dai punti di vista compositivo e del sound, decisamente aggressivo e sfrontato.
E sono proprio questi elementi a essere immediatamente identificabili tra i solchi del nuovissimo disco "Inescapable", uno stile prettamente chitarristico, che non può però fare a meno del preciso estro del basso di Dan Nelson. "Denigrate", ruvida introduzione all'album, si muove subito in questa direzione, con il cattivissimo riff dal quale si fa strada la squillante vocalità di Charles, piacevolmente sostenuta dalle armonie vocali di un complementare Daniel Tompkins (TesseracT), grande ospite di "Inescapable".
L'album prosegue in un saliscendi di coinvolgimento; tra i 9 pezzi di vocazione inevitabilmente diretta spiccano "Surrender" e "Change" per intensità di interpretazione e una varietà vocale inedita nel timbro di Darran Charles. Altri brani sembrano invece scorrere senza lasciare un segno particolare salvo poi essere risollevate da un sempre impeccabile solo di chitarra conclusivo, come nel caso di "Victim" e "Time", forse troppo cariche di pomposi riffoni e meno ricercate da un punto di vista melodico.
"Inescapable" è un buon disco, sicuramente un concentrato di energia perfettamente adatto ad ascolti anche non particolarmente concentrati. Sicuramente, dopo "Faced With Rage" era lecito aspettarsi qualcosina in più, ma ciò non toglie che i Godsticks stanno tracciando un proprio personalissimo sentiero, fatto di tanta tecnica, ma anche di grinta e schiettezza.