Il fulcro dell'attenzione dei Guano Padano non può essere travisato. Già il titolo del loro terzo lavoro studio, "Americana", rende chiaro che l'inesauribile fonte d'ispirazione per questa band sono la cultura e la letteratura del Nuovo Continente.
"Americana", però, è anche il titolo di un'antologia pubblicata da Vittorini nel 1941, e precedentemente censurata dal fascismo, che aveva lo scopo di offrire al pubblico italiano uno scorcio della letteratura americana tra le pagine di Hemingway, Poe, London... Allo stesso modo, ma da un punto di vista artistico diverso, i Guano Padano vogliono far ascoltare cosa sia l'America, rispolverando quel legame indissolubile che unisce profondamente questo enorme paese con il nostro.
Questo spirito ha sempre caratterizzato il lavoro dei Guano Padano, ma in questo caso, per "Americana" si tratta di un vero e proprio concept. I 17 brani strumentali, fatta eccezione per "The Seeds and The Soil" che vede il delicato contributo della voce di Francesca Amati, sono così connessi l'uno con l'altro. Con la loro matrice jazz, a volte blues, spesso ambient, quello che creano nell'immaginario di chi ascolta sono gli spazi infiniti, la terra brulla che scorre sotto i piedi, movimenti lenti e placidi di chi guarda con attenzione e curiosità, come nell'evocativa "White Giant".
È con questa infinita classe che i Guano Padano musicano la loro visione dell'America.