Gus G.
I Am The Fire

2014, Century Media
Hard & Heavy

Recensione di Mia Frabetti - Pubblicata in data: 17/03/14

Le aspettative bruciano. Consumano. E, a volte, scottano. Inutile tentare di nasconderlo: l'attesissimo debutto solista di Gus G. ha il sapore inequivocabilmente amaro della delusione. Della fiducia tradita. E non perché il nostro sia (coraggiosamente) uscito dal seminato dei Firewind, rifiutando di comporre dodici pallide copie della mostruosa "The Fire And The Fury" e di vivere di rendita, ma perché - più semplicemente - il risultato non entusiasma. Laddove i Red Dragon Cartel di Jake E. Lee avevano centrato il bersaglio, Gus G. e il suo plotone di mercenari hanno fallito; e non è ben chiaro se il fatto che godano di ottima compagnia - leggasi Slash and friends - dovrebbe esserci di consolazione, oppure gettarci nella disperazione più nera.

 

Ora, non che a un virtuoso di questo calibro rimanesse ancora qualcosa da dimostrare, specialmente dopo essere subentrato a Zakk Wylde nella band di Ozzy Osbourne; ma se nemmeno l'incontenibile e sguaiato Michael Starr degli Steel Panther riesce a ravvivare l'ingessata festa di Gus, allora qualcosa non quadra. Se rock deve essere, che rock sia: sfacciato, eccitante, temerario, maleducato, persino. E invece "I Am The Fire" ha tutta l'aria di un esercizio di stile, di un divertissement privato che sarebbe potuto rimanere tranquillamente tale, di una prova solida, tecnicamente inattaccabile e tutto sommato onesta, ma anche innegabilmente piatta. Manca la scintilla. Manca quel brivido che ci ha scossi quando, bambini o adolescenti, abbiamo sentito un riff di chitarra e di colpo non siamo più stati gli stessi. Manca il pugno nello stomaco.





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