Harasai
Psychotic Kingdom

2013, Quality Steel Records
Death Metal

Recensione di Lorenzo Brignoli - Pubblicata in data: 17/06/13

Da un po’ di anni a questa parteil death metal melodico ha aperto un’ambasciata qualche centinaio di chilometri più a sud di Goteborg, in Germania. La terra tedesca e’ senza dubbio sempre stata una delle nazioni più “metallare” d’Europa, basti pensare alle famigerate scene Power o Thrash teutoniche, tuttavia da una decina di anni uno dei generi più prolfici è diventato quella variante del Death Metal che fa delle melodie il suo punto di forza. Tutto è cominciato con lo sviluppo del MetalCore nei tardi anni 90, di cui i Caliban e Heaven Shall Burn furono tra i maggiori interpreti in Europa. Con l’esplosione del genere le band sono aumentate esponenzialmente, ma mentre in NordAmerica la maggior parte dei gruppi si focalizzava su un (ab)uso di breakdown e chorus puliti in Europa, e specialmente in Germania, la maggior parte dei gruppi (con i Caliban rappresentanti la classica eccezione che conferma la regola) si sono evoluti verso una rielaborazione del death melodico di matrice svedese. I già citati Heaven Shall Burn sono ovviamente l’esempio principe di questo genere, ma la lista è lunghissima e comprende tra gli altri i meno noti Neaera, Maroon, Narziss e una sfilza di altri gruppi ormai sciolti.

Tutta questa introduzione (probabilmente noiosissima per alcuni, spero non per tutti) per dirvi che se ascoltate “Psychotic Kingdom” degli Harasai non avete bisogno di usare Google per sapere la loro nazionalità. Sì sono tedeschi appunto, di Bochum per la precisione, e chiaramente cresciuti a pane e Gothemburg metal. Non mi stancherò mai di dirlo o scriverlo, non è facile sfondare in un genere dove (quasi) tutto è stato già scritto ed il rischio di diventare meteore è sempre dietro l’angolo. Tuttavia questo non significa che sia impossibile comporre album di buon livello che almeno possano soddisfare gli amanti del genere. Ecco, gli Harasai rientrano proprio in questa categoria: giunti al loro secondo album (e con alle spalle un discreto bagaglio di esperienze live al fianco di bands del calibro di Slayer, Iced Earth e Napalm Death) i nostri ci regalano questo full-length, ricco di tutti gli ingredienti che un appassionato vorrebbe per un album di questo genere. Gli Harasai sanno muoversi bene tra riffing aggressivo e parti acustiche o in pulitoed il disco risulta sufficientemente vario da non stancarvi dopo due ascolti. Tuttavia non lo è abbastanza da farvi saltare sulla sedia, essendo purtroppo incapace di scrollarsi di dosso la sensazione di qualcosa gia sentito da altre parti. Non mancano spunti interessanti che probabilmente in futuro potranno portare ad una proposta musicale piu completa e accattivante per ora la musica dei tedeschi pur essendo piacevole da ascoltare per gli amanti del genere, manca ancora di qualcosa per fare breccia del tutto.



01.Resist to Rebuild

02.The Liquid Everything

03.Three Kings

04.The Art of the Sun

05.Skywards We Fly

06.Heretic Souls

07.Psychotic Kingdom

08.Dying Race Domain

09.In Circles Forever

10.Reflections

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