Helker
Firesoul

2017, AFM Records
Heavy Metal

Recensione di Eleonora Muzzi - Pubblicata in data: 08/05/17

L'heavy che arriva dal Rio De La Plata e lo fa manco fosse un missile Cruise lanciato a tutta velocità verso questo emisfero. Gli Helker, già noti in patria, rilasciano il secondo disco in lingua inglese, un po' più universale dello spagnolo, e assaltano i nostri timpani con un bel heavy metal allegro e scanzonato, tirato a lucido con ritmiche pressanti, linee melodiche allegre e scanzonate ma pungenti quando serve e un vocalist di altissima caratura.


"Firesoul" è un fulgido esempio di come certi generi non passino mai di moda ma anzi, se reinterpretati correttamente con un orecchio che guarda al passato ma include qualcosa di nuovo possa essere veramente di grande qualità. I brani sono ben scritti e ottimamente interpretati, complessi al punto giusto senza sfociare in un improbabile progressive involontario che lascia spiazzati per non dire con l'amaro in bocca. Il disco scorre piacevolissimo per tutta la sua durata (quasi un'ora) e l'orecchiabilità generale dei pezzi è tale che riascoltarlo non è un problema, anzi.
Va detto che la tracklist di quattordici brani fa storcere il naso un pochino, più che altro perchè si ha la sensazione di voler mettere troppa carne al fuoco e che ci siano forse dei brani riempitivi, che stan lì solo ed esclusivamente per allungare il brodo. Già un ascolto molto distratto fa capire che di allungamenti di brodo non ce ne sono. Dei brani effettivi (dodici) nessuno appare sottotono o messo lì solo per far numero, e anche i due brani bonus sono di altissima qualità.


Dalla tracklist di "Firesoul" traspare un estremo senso della melodia, che lavorando in tandem con sezioni ritmiche belle serrate e un vocalist di straordinaria bravura butta fuori un disco catchy, piacevole, dinamico e soprattutto mai noioso, che si riascolta sempre molto, molto volentieri, e di questi tempi è una rarità, quasi una perla unica.


Di fatto, gli Helker dimostrano che l'heavy classico non è morto ma che, al contrario, può dare ancora molto al panorama musicale che di questi tempi sembra saturato da tutte le possibili denominazioni -core che vi vengono in mente. C'è spazio per la melodia, c'è spazio per l'armonia, c'è spazio per voci ben educate alla Dio e alla Barlow e per assoli di chitarra che non puntano solo alla massima velocità raggiungibile, ma allo smuovere certe corde nei nostri cuori, sì veloci, ma soprattutto armonici.
Un ottimo lavoro, consigliato a tutti i fan del genere, e un ottimo modo per conoscere una band di grande talento.





01. Genesis (Intro)
02. Fight
03. For All Eternity
04. Playing With Fire
05. The One
06.Where You Belong
07. You Are In My Heart
08. Empty Room
09. Leaving Out The Ashes
10. Stay Away
11. Break Your Chains
12. Firesoul
13. Rise Or Fall (Bonus)
14. Neon Knights (Bonus)

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