Higher Power
Soul Structure

2017, Flatspot/Venn Records
Hardcore

Recensione di SpazioRock - Pubblicata in data: 11/06/17

Articolo a cura di Giammarco Marinelli

 

Dalla Gran Bretagna, in particolare nella città di Leeds, spunta un gruppo che vuol contribuire a mantenere viva la scena Hardcore o meglio la NWOAHM in questi ultimi anni.
Stiamo parlando degli Higher Power, cinque ragazzi che vogliono far parlare di un genere musicale che talvolta viene pienamente apprezzato solo da un esiguo pubblico per via dei contenuti forti portati all'estremo. Ma, al contrario, con questo lavoro, i ragazzi vogliono dimostrare del positivo attraverso la rabbia, elemento che contraddistingue l'hardcore, ed attraverso i testi che sono incentrati molto sulla coscienza sociale degli individui, come uno studio sulla personalità umana e i comportamenti che ne conseguono.

 

Oltre ad etichettare l'hardcore come un genere aggressivo ed estremo si tende, in generale, ad associarlo al punk, mentre, in realtà, con questo termine, sono compresi un insieme di tanti generi musicali indipendentemente da cosa si suona, motivo per cui "Soul Structure" non può essere etichettato con un unico genere specifico, ma con un insieme di tanti generi come il Post Grunge, il Nu Metal ed il Thrash Metal, ognuno dei quali proviene dalle influenze di ciascun membro.

 

Il disco è caratterizzato da atmosfere cupe e sonorità taglienti, cambi di tempo repentini, intermezzi colmi di rabbia, breakdown aggressivi, riff e assoli in stile Thrash Metal, Hardcore Punk ed alcuni rimandi al Metalcore (alcune sonorità di questo disco assomigliano casualmente a quelle contenute nei demo dei Jeff Killed John che altro non erano se non i futuri Bullet For My Valentine, anche loro britannici e nati come gruppo Hardcore), il tutto tenuto insieme dalla voce squillante, rabbiosa e a tratti calma del frontman/vocalist Jimmy che ricorda in parte Perry Farrell dei Jane's Addiction e Layne Staley degli Alice in Chains di un tempo.

 

"Soul Structure" è un disco riflessivo ma anche grezzo, duro e violento che non ha bisogno di ulteriori chiarimenti e premesse ma di fatti concreti estrapolati dalla realtà in cui si vive, perché in fin dei conti questo è l'Hardcore.





01. Can't Relate
02. Looking Inward
03. Balance
04. Hole
05. Four Walls Back
06. Between Concrete and Sky
07. Burning
08. Embrace
09. Reflect
10. You Ain't Got Much

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