Royal Blood
How Did We Get So Dark?

2017, Warner Bros
Alternative Rock

Con il loro album di debutto hanno sconvolto il panorama rock mondiale: a distanza di 3 anni il duo di Brighton torna con il nuovo "How Did We Get So Dark?", 10 brani con cui consolidare l'inizio di una promettente carriera.
Recensione di Paolo Stegani - Pubblicata in data: 16/06/17

La sfida del secondo album è superata. Dopo un avvio di carriera eccezionale, con un album di debutto omonimo capace di raggiungere le vette delle classifiche mondiali, e considerato una vera e propria boccata d'aria fresca all'interno della scena rock, il nuovo "How Did We Get So Dark?", in uscita oggi per Warner Bros, conferma tutto ciò che di buono era già stato detto sui Royal Blood.

 

Per non fare un torto a se stessi, e nemmeno ai fan, le sonorità del primo album le si ritrova senza particolari differenze anche nel suo successore, a dimostrare quanto il duo di Brighton si trovi a proprio agio a sguazzare in questo genere. Per quanto non salti subito all'occhio, gli arrangiamenti di canzoni come "She's Creeping" e "Look Like You Know" sono prova della maturità acquisita, per amore o per forza, durante questi primi tre anni. "Hook, Line & Seeker", il secondo singolo rilasciato, già denotava caratteristiche similari ai brani di spicco di "Royal Blood", con l'aggiunta però di una consapevolezza compositiva capace di farlo salire di una spanna sopra gli altri, oltre a farci bene sperare. In una recente intervista ai nostri microfoni, la band ha dichiarato che "la musica del nuovo album è più decisa, e anche i testi sono più espliciti rispetto a quanto proposto in passato. Del resto serve del tempo per riuscire a vedere le cose con maggiore chiarezza, no?" 

 

In "How Did We Get So Dark?" la vena pop del gruppo si è senza dubbio imposta e allargata, forse per riuscire a coinvolgere un ancor maggiore fetta di pubblico, ma non si può certo parlare di incoerenza: tutto ciò per cui un fan dei Royal Blood è diventato tale è rimasto e, anzi, si è rafforzato. "Hole In Your Heart" ne è il perfetto esempio: le strofe sperimentano un sound più leggero e orecchiabile mentre al ritornello è affidato il compito di tranquillizzare gli amanti della crudezza tipica dei Royal Blood.

 

In attesa di vedere se vorranno o saranno capaci di basare un'intera discografia su ciò che hanno fatto finora, è il caso caso di godersi quello che si può definire un buon album rock dei nostri tempi. 





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