Domanda: vi ricordate il dottore zoppo, scorbutico, sgarbato e che almeno una volta a episodio pronunciava la battuta "non è Lupus." Sì dai, quello che regolarmente a due minuti dalla fine aveva l'illuminazione geniale che salvava la vita di pazienti che non avevano mai lasciato il New England dalle più improbabili malatie tropicali? Se vi sta venendo in mente il dottore del video di "Experiment IV" di Kate Bush siete andati troppo indietro, ma aveve comunque indovinato l'attore.
Bene: scordatevi il Dottor House, perchè Hugh Laurie si presenta in veste completamente diversa e assieme alla sua Copper Bottom Band ci regala quasi un'ora e mezza di jazz e blues d'alta qualità, e per quell'ora e mezza torniamo agli anni 40 e anche più indietro, a quando Luis Armstrong si esibiva ancora con il nome di Satchmo, per poi di tanto in tanto spingerci verso il Sud America, grazie a calde suggestioni di tango argentino, con la voce di Gaby Moreno a fare da contraltare a Laurie. Il tutto registrato sulla Queen Mary, un transatlantico varato nel 1936 da anni ancorato a Long Beach e trasformato in hotel e, appunto, sala da concerti. Un ambiente ridotto, estremamente intimo, che ricorda i locali in cui blues e jazz venivano suonati per la prima volta.
Tracklist lunga (diciotto brani) e compattata al punto che è raro sentire qualche parola di introduzione dal musicista/attore inglese, a parte all'inizio quando racconta un divertente aneddoto su come la Queen Mary ha ricevuto il suo nome di battesimo, il che condensa l'esperienza totale e la rende più intensa, estremamente godibile anche come semplice sottofondo, pur rimanendo un vero peccato limitarsi ad ascoltarla e non guardarla: infatti, come la pulizia dell'audio è esemplare, allo stesso modo il comparto video è ottimo, pulito e ben definito anche per il "semplice" DVD (certo, più lo schermo è grande e più si risente della limitazione dei 720 px, per cui un 32'' potrebbe giustificare l'esborso di qualche soldo in più per la versione Blu-ray). Si fa apprezzare soprattutto la resa dei colori, limpidi e brillanti anche sulle tonalità più contrastanti (è una scena ricca di toni gialli e blu) senza perdere di tono o contrasto. Da premiare anche il lavoro della regia, e l'accurata scelta dei cambi di inquadratura, e l'utilizzo dello sfumato in fase di montaggio. A completare l'opera, un breve documentario sulla Copper Bottom Band e una breve intervista a Laurie, per chi proprio volesse addentrarsi ancora di più nell'argomento.
Quindi, appassionati di jazz e blues, fan di Hugh Laurie di tutte le età e incarnazioni, è il prodotto che fa per voi. E anche se spesso abbiamo poco tempo, e il più delle volte ascoltiamo i meno impegnativi CD, non lasciate questo DVD a prendere polvere. Guardatelo, perchè merita per davvero.
