Iggy Pop
Post Pop Depression

2016, Loma Vista Recordings
Rock/Garage

Un invito a fare del tempo concesso il meglio, il vero, l'inimmaginabile. "What is the problem if I disappear?".
Recensione di Francesco De Sandre - Pubblicata in data: 21/03/16

"I've nothing but my name". Il fascino di essere leggenda prima di diventarlo è insito e insano nello sguardo di pochi umani ad oggi in circolazione. Iggy Pop è uno di essi. E lo è nel suo passato, nel suo presente più che mai attuale, nel suo ottimismo verso un futuro in cui può ancora recitare un ruolo da protagonista, da riferimento, da asceta. Lo è anche nella semplicità dei propri gesti, dallo svegliarsi al mattino a coricarsi nella notte, nel mandare un sms a Josh Homme con la proposta, la richiesta di una collaborazione. Richiesta che diviene realtà, impegno, lavoro che non consente a Homme di partire in tour con gli Eagles of Death Metal, di non essere al Bataclan di Parigi. Lavoro che trova in Gardenia - e nella sua data di pubblicazione - la proiezione di un omaggio all'amico che, pochi giorni dopo la sua uscita, pubblica un album e si spegne, oscurando parte di un mondo pulsante ed euforico, sognatore. Collaborazione che con Matt Helders (Arctic Monkeys) e Dean Fertita diviene tassello importante per completare la storia della leggenda con cui abbiamo aperto. Misticismo e attrazione. Post Pop Depression nasce sotto una buona stella, una di quelle grandi e luminose, che illuminano e proiettano.


"I followed my shadow and it led me here". Come nella naturale chiusura di un cerchio, l'album rispetta un'armonia sonora risultato di complicità, sperimentazione, rispetto e deliberata improvvisazione, nell'autentico rivelarsi, fragile e stanco, del lavoro meno irrequieto della discografia dell'Iguana. Senza i suoi Stooges, ma con tre professionisti dalla personalità ingombrante - mai quanto la sua - Iggy è protetto e libero di comunicare attualità e rammarico, speranza e commiserazione. È lui a tracciare l'ultimo arco di una storia che è metafora di più storie, tutte vere e custodite nei manuali del Rock, nelle leggende di una Berlino traboccante di gioia e creatività, nella gratitudine del poter valutare e ricostruire un passato pesante. Post Pop Depression è un'escalation di dubbi esistenziali che solo chi ha sufficiente esperienza e pochi rimorsi può descrivere, può lanciare all'ascoltatore, in una continua provocazione sensoriale ed emotiva. Un omaggio alla rassegnazione nei suoi momenti più deboli, la scoperta della bellezza della solitudine, un invito a fare del tempo concesso il meglio, il vero, l'inimmaginabile. "What is the problem if I disappear?".





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