La fascinazione per l'Impero Romano non soffre mai battute d'arresto, a prescindere dal campo artistico in cui tale interesse venga esplicato: tocca questa volta ai Metal De Facto, nuovo supergruppo finnico di comprovata esperienza, metterne in musica il patrimonio culturale, realizzando un concept che profuma di storia e mitologia. Certo, l'ascolto di "Imperium Romanum" evidenzia come i nostri ripropongano, senza grande fantasia compositiva, Hammerfall, Helloween e Stratovarius in salsa capitolina; e la stessa aquila bicipite effigiata nella cover, opera dell'ungherese Gyula Havancsák, risulta abbastanza convenzionale e ordinaria. Il disco, pur nella sua scarsa originalità, suona comunque piacevole e divertente, anche grazie a un missaggio in grado di rendere percepibile la sfumatura di ogni singolo strumento
Se "The Conqueror" rappresenta un buon compromesso power/heavy e le armonizzazioni della più lenta "Legionnaires' Oath" sembrano chiamare in causa nientemeno che gli Iron Maiden, la lunga e galoppante "Naturalis Historia" trascina per ritmo e melodia. L'everfrostiana "Inferno" consente alle tastiere di Benji Connelly di occupare, finalmente, un posto di primo rango rispetto alle chitarre, condividendo oltretutto le luci della ribalta con i cupi giri di basso di Sami Hinkka. Le atmosfere di "Bacchanalia" e "Ascending Of Jupiter" non possono non ricordare proprio l'impronta folk degli Ensiferum che, a intermittenza, puntella un po' ovunque il lotto. Il resto dei brani procede sul sentiero della stereotipia: tra una ballad poco entusiasmante ("Echoes Of Eternity") e pezzi che alternano kitsch circense e teatralità prolissa ("Colosseum", "Ides Of March", "Germanicus"), i nordici giocano sulla facile maniera, con Mikael Salo che troppo spesso recita la parte del Tony Kakko di turno.
I Metal De Facto inventano poco o nulla: il loro scopo, in "Imperium Romanum", consisteva nel costruire un esordio onesto e dai riferimenti riconoscibili. Obiettivo centrato, ma, per il futuro, un briciolo di autonomia creativa sarebbe gradita.