In This Moment
Blood At The Orpheum [DVD]

2014, Century Media
Metalcore

Recensione di Alessio Sagheddu - Pubblicata in data: 15/04/14

Qualche anno fa, quando comparve una band capitanata da una bella ragazza, tutta abitini colorati e conigli bianchi al seguito, in molti si sbilanciarono a dire che la sua permanenza sulla scena metalcore non sarebbe durata molto, non più di qualche live. Qualcosa, però, deve essere andato per il verso sbagliato, e contrariamente a ogni aspettativa il furore e l'attenzione attorno agli In This Moment sono diventati nel corso degli anni sempre più forti, fino ad arrivare alla pubblicazione di "Blood", che ha regalato ai nostri una discreta popolarità. Identificare il punto di forza della band non è affatto difficile: Maria Brink. La prorompente figura della vocalist americana ammalia e porta avanti una band che non si nasconde, ma che, in fin dei conti, perderebbe parecchio senza la sua chioma bionda a sventolarle intorno. Perderebbe ancora di più senza la sua voce, versatile quanto imperfetta, magari non sempre intonata al punto giusto ma autentica, “di pancia”, espressiva e danzante tra momenti intimi e parti più cruente.

 

Questo Blood At The Orpheum”, è la prima prova live del gruppo, immortalata dalle telecamere di Brad Golowin. Come ammesso dalla stessa Maria durante una delle interviste all’interno del pacchetto, la sua prova non è esattamente delle migliori a livello canoro - cosa anche comprensibile, essendo la data ripresa posta al termine di un lungo tour. A mettersi in luce nel dvd sono i "nuovi arrivati", Randy Weitzel, Tom Hane e l'incappucciato Travis Johnson, perfettamente amalgamati alla chitarra di Chris Howorth (autore a questo giro di un'ottima prova, su una scaletta che pesca tutti gli episodi più rappresentativi della carriera della band), ma anche le "four blood girls", sempre impegnate a seguire la Brink in ogni sua mossa, ma anche a stare perfettamente immobili, come statue in outfit bianco. Tra i vari cambi d'abito, spicca anche una sorta di preparazione "militare" per gli uomini della band, che coprono braccia e viso con una pasta nera. A completare l'uscita, sono presenti anche delle mini interviste che spezzano l’esecuzione di alcuni brani, argomentando attraverso le parole di Maria alcuni dettagli del mondo della band.

 

Come già detto, è la voce il principale punto debole dell'uscita; ciò non rovina però del tutto l'adrenalinica esecuzione di "Adrenalize", "The Gun Show” o “Whore”, la pacata espressività di una "Into The Light", l'esplosività di una "The Blood Legion", la suggestività di una "Burn" (sulla quale gli accendini illuminano per intero il teatro). Semmai, toccherà alla fine dello show, durante gli ending credits, porsi una domanda: “E se Maria avesse avuto la voce?”. Non ci gireremo molto attorno: se desiderate un dvd perfetto, ben studiato e dalla musica perfettamente eseguita, allontanatevi da questo “Blood At The Orpheum”. Se invece credete che la musica debba venire più dallo stomaco che dal cervello, allora premete play, spegnete le luci e godetevi lo spettacolo.





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