Dan Swanö è tornato sulla scena con un'altra buona dose di puro death metal mediante la collezione "Satanic Serenades".
Lunga quasi 90 minuti, fu registrata tra il 1993-1999 e rimasterizzata nel 2015 da Dan Swanö. Include entrambi gli album "Hellfuck" e "JesuSatan", l'EP di esordio "Killing Christ" e la demo del 1993. 40 tracce di assoluta anti-cristianità altamente raccomandato per gli appassionati di gruppi come Deicide, Morbid Angel, Bloodbath.
Le tracce sono strutturate in una lunghezza grind-style, ma questo è il giusto approccio al genere e le brevi canzoni aiutano nella creazione di un attacco ancora più diretto e brutale. Sono molto evidenti all'ascolto influenze thrash metal, soprattutto per quanto riguarda la parte che concerne la chitarra: il riff è schizofrenico, con il giusto tocco di tremolo che impressiona e avvicina l'ascoltatore alla sensazione di ferocia e crudeltà. Spesso gli assoli sono brevi, avvicinano alla dissacrazione e sono essenziali per questo motivo. Per la maggiore si limitano a semplici fischi, ma a volte ci sono stili diversi, citando anche i magnifici Slayer.
Le parti vocali sono sempre low-tuned e brutal, completando questo scenario scuro e apocalittico. È Andreas Axelsson (Tormented, ex-Marduk, ex-Edge of Sanity) a coprire questo ruolo: la sua voce è niente di speciale, ma sa fare death metal.
Chi ha bisogno di un vero batterista quando si può programmare una macchina a suonare come questo!? Il progetto Infestdead approccia con un autentico drum machine, che ricorda l'esperienza Devin Townsend nel capolavoro progressive "Ziltoid The Omniscent" . Perfetti sono i blast beat, grancassa di serie, rulli programmati con precisione: suona praticamente come un batterista death metal di grande talento.
Nel complesso l'album è abbastanza impressionante: è sempre un piacere riavere l'occasione di riascoltare brani come "Christinsanity", "The Burning of the Son", "Jesusatan", "Antichristian song # 37": queste tracce sono veri e propri banchi di prova per ogni cristiano hardcore che si oppone al satanismo più vorace. Da non dimenticare la cover "Black Night" dei Deep Purple, arrangiata su un sound death, con un riff graffiante e la voce decisamente brutal.
Non c'è niente di nuovo qui, ma quando una cosa è stata fatto nel modo giusto, ha bisogno di modifiche?