Niente male, davvero niente male questo "Instruction For Destruction" dei giovanissimi Comaniac. La band svizzera fondata nel 2012, dopo l'interessante, ma acerbo, "Return To The Wasteland" del 2015, ha da poco dato alle stampe un album che mira a consacrarla come una tra le formazioni più promettenti sulla scena europea.
Il disco in questione è un album che deve molto, se non tutto, al thrash metal americano di band come Exodus o Metallica, soprattutto per quanto riguarda la struttura dei pezzi che, nonostante l'ottimo "tiro" in studio, sono studiati per rendere al meglio dal vivo. L'intero lavoro, composto da 10 brani, è ben equilibrato tra momenti più tirati, mid tempo, e passaggi melodici e ragionati. "How To End It All", "Shattered" e "Bow Low", sono tra gli episodi più riusciti dell'LP che, ne siamo certi, non mancheranno nelle setlist dei loro concerti. Da rivedere la produzione, piuttosto grezza, che non rende giustizia a un genere il cui impatto sonoro dovrebbe essere devastante per esprimere nel migliore dei modi la sua ferocia. Ciò che, invece, non supera la soglia della sufficienza, è la voce di Jonas Schmid, troppo morbida, poco aggressiva e, peggio ancora, anonima.
In conclusione: le qualità ci sono, il tempo per crescere è dalla loro parte e se saranno in grado di maturare un sound più personale e meno derivativo, allora potranno fare l'agognato salto di qualità che consentirà loro di uscire dal "sottobosco" dell'heavy metal. Buona fortuna.