C’è da dire che questo "Memories From The Future", debutto discografico del quartetto non suona affatto come qualcosa che ci si aspetterebbe da un musicista appena uscito dal morente turbinio del filone female fronted. Perchè a dirla tutta, in questo album, del filone citato c’è ben poco. Viene da chiedersi se tutti gli album registrati fino ad ora dalla cantante greca rispecchiassero appieno il suo personale gusto; l’approccio vocale di questo "Memories From The Future" è enigmatico, non sempre avvincente al punto giusto ma sicuramente personale dove la singer mostra un lato energico, privo di fronzoli e merletti come ci si aspetterebbe, di puro stampo power/heavy. Perchè se il tuo partner/musicale è Raphael Saini sei pienamente consapevole del suo drumming (linfa vitale di brani come “Raining In Sao Paolo”). Quel che arriva fino a noi è un album dalle forti influenze heavy, imbrattate di una sostanza fredda e “meccanica” che ne accentua l’acidità e la durezza. L’uso del synth poi (ad’opera del bassista Babis Nikou) alimenta flussi elettronici e la voce di Maxi, seppur mal curata in fase di produzione, riesce a ritagliarsi i suoi momenti tra singoloni di lancio (“Stars”), carezze temporanee (“In Memory” e “Into The End Of Time”) e sfuriate vocali condite con qualche intraprendenza dietro le pelli (“Healing The Inner Child”).
Sicuramente lontano dall’originalità, "Memories From The Future", si fa ascoltare con qualche piccola sorpresa dispersa lungo le dieci tracce. E’ sicuramente il primo passo per una band formatasi solo nel 2013, quindi carente sotto alcuni aspetti. C’è da dire però che i Jaded Star dimostrano fin da ora una grande energia e qualche buona idea che ha solo bisogno di tempo per evolversi spontaneamente.