John Mayer
Paradise Valley

2013, Sony Music
Country Rock

Non solo gossip: ecco un cantautore che l'Italia merita di scoprire

Recensione di Luca Ciuti - Pubblicata in data: 30/08/13

Cantautore di successo, eccellente musicista, abile compositore, personaggio complesso e variopinto. Per quanti aggettivi si possano sprecare per uno come John Mayer, il giovane americano è ancora un perfetto sconosciuto da queste parti: sei lavori in studio, un numero imprecisato di dischi di platino e Grammy Awards, prestigiose collaborazioni (John è stato chitarrista turnista di Maroon 5 e Counting Crows) non sono stati sufficienti a conferirgli un minimo di notorietà agli occhi del pubblico italiano. A nulla è valso salire agli onori delle cronache rosa e dei rotocalchi per le storie d’amore con Katy Perry, Jennifer Aniston e altre stelle dello star system. Conta la musica, dirà qualcuno, pur consapevoli di quanto gli italiani non siano indifferenti alle dinamiche del gossip.
 
Sesto capitolo di una carriera iniziata da giovanissimo, “Paradise Valley” rompe un silenzio di due anni causato da una improvvisa malattia alle corde vocali dalla quale Mayer sembra essersi ripreso in modo definitivo. Difficile scorgere fra i solchi del disco il giovanotto ispirato a BB King e al Michael J.Fox di “Ritorno Al Futuro”, descritto dalle sue note biografiche. John Mayer somiglia, almeno in questo frangente, a uno dei tanti cantautori americani, più seguace di Jackson Browne e Neil Young che di Steve Ray Vaughan per intenderci. La solenne delicatezza di “Waitin’ On The Day”, il groove di “Wildfire” sono gli highlights di un disco dal sapore bucolico e al tempo frizzante come si conviene ad un artista giovane ed eclettico; persino la cover di “Call Me The Breeze”, pur con tutti i suoi refusi blues, acquista il sapore rassicurante del Nashville sound senza compromettere più di tanto lo spirito del brano.
 
Di tutte le nuove leve Mayer è sicuramente il più promettente, per la sua capacità di filtrare soul, blues e country con una certa originalità che lo porta persino a lambire territori pop (“Who You Love”, scritta e cantata con Katy Perry). Viene decisamente voglia di approfondire il repertorio, scavando a ritroso fra quei sei dischi che, almeno sulla carta, potrebbero raccontarci un artista tutto da scoprire.




01. Wildfire
02. Dear Marie
03. Waitin’ on the Day
04. Paper Doll
05. Call Me the Breeze
06. Who You Love (feat. Katy Perry)
07. I Will Be Found (Lost at Sea)
08. Wildfire (feat. Frank Ocean)
09. You’re No One ‘Til Someone Lets You Down
10. Badge and Gun
11. On the Way Home

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