Jorn Lande & Trond Holter
Dracula: Swing Of Death

2015, Frontiers Records
Hard Rock

Recensione di Alessio Sagheddu - Pubblicata in data: 23/01/15

Che il buon vecchio Jorn Lande non avesse ancora messo piede, discograficamente parlando, in questo 2015 ci impensieriva parecchio.

 

“ Recensori di poca fede! “ urla, indispettito qualcuno.

 

Eccolo invece puntuale, arrivare con passo svelto a presentare l’ennesima uscita di una carriera che ancora oggi risulta essere prolifica come solo pochi son riusciti a fare. Lo avevamo lasciato proprio lì, a quel “Traveller” che aveva dimostrato che Lande, anche se poco ispirato, riusciva comunque a confezionare un buon album, godibile dall’inizio alla fine. Lo abbiamo ritrovato poi con l’amico di cicchetti, Russell Allen, proprio per dare un seguito a quella che è una collaborazione esplosiva, proprio quella racchiusa in “The Great Divide”. Ed ora quale sarà il prossimo passo? Ma certo, una Rock Opera. Arruolato il chitarrista dei Wig Wam, Trond Holter, il cantante norvegese decide quindi di mettere in piedi una vera e propria collaborazione e proprio da qui nasce l’idea e soprattutto la vita musicale di questo “Dracula: Swing Of Death”.

 

Conosciamo un po’ tutti quella che è la storia, letteraria e non, del conte Vlad III, principe di Valacchia, vissuto intorno al quindicesimo secolo e seppur la narrazione sia stata distorta, ripresa, spezzettata e mangiucchiata (progenie di alcuni telefilm/film di dubbio gusto) tanto da far sembrare il morso e la stessa figura del vampiro, un qualcosa di familiare, melenso e per niente affascinante. Il progetto che coinvolge i due musicisti norvegesi però segue la rotta scritta dalle mani dello scrittore irlandese Bram Stoker e, attraverso l’opera qui presente, cerca di raccontare ed incrociare quella che è la travagliata vita del vampiro, includendo anche le figure femminili delle due amiche Mina Harker e Lucy Westenra (interpretate magistralmente dalla cantante norvegese Lena Fløitmoen), entrambe in qualche modo poste a rappresentare la figura femminile nell’opera. Ma torniamo alla musica, divisa in dieci tracce che soprattutto all’inizio (“Hands Of Your God” ed il buon singolo “Walking On Water”) sembrano quasi poco ispirate dall’argomento del vampirismo, godibili, certo, anche se riprendono quanto già sentito negli episodi solisti del cantante norvegese. Strutturate essenzialmente su una base heavy/hard rock, con venature spudoratamente power in alcuni frangenti, le tracce non si perdono certo in chiacchiere e, infatti, vanno dritte al punto, senza perdersi tra lunghi stacchi strumentali o virtuosismi fini a se stessi. L’innesto Musical/Rock Opera prende vita soltanto con l’arrivo della titletrack e prosegue egregiamente con la straziante interpretazione di Lande nella bellissima “Masquerade Ball”, quasi sbrigativo definire come solo una “ballad”. Ottimo brano anche “Save Me” che ci presenta finalmente la voce squillante e preparata di Lena Fløitmoen, perfettamente a suo agio, solista o in duetto con Lande. Proprio sul finale, quando le speranze cedono, ecco Holter prendere possesso dell’intera scena nella strumentale “True Love Through Blood” che attesta, in fin dei conti, non solo che Lande riesce a pubblicare (con successo tra l’altro) qualcosa che si discosta un po’ da quello a cui ci ha abituati tramite il progetto solista ma anche che questa collaborazione pecca forse un po’ di originalità nell’argomento, ma è comunque innegabile che Dracula: Swing Of Death” sia un album godibile, ulteriore tassello del prolifico Lande.





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