Kenny Wayne Shepherd Band
Lay It On Down

2017, Mascot Label Group


Recensione di Sergio Mancuso - Pubblicata in data: 17/07/17

Se siete alla ricerca di una chitarra sfavillante e di atmosfere blues rock siete nel posto giusto: allacciate le cinture e partite attraverso le paludi della Louisiana con Kenny Wayne Shepherd e il suo ottavo disco solista: "Lay It On Down".

 

Essendo passati ben sei anni dall'ultimo album di materiale originale - "Going Home" del 2014 è un album di vecchio blues - il talentuoso artista, come ci ha raccontato nella nostra ultima intervista, cercava qualcosa d'impatto, di innovativo che spezzasse il suo solito modo di lavorare fatto di roboanti assoli. Così, ha deciso di dare maggior importanza al songwriting creando, per la prima volta nella sua carriera, quasi un concept album: un uomo soffre perché è stato lasciato ("Baby Got Gone" per l'appunto) e lui si sente estremamente amareggiato e dolente per questo ("Down For Love")

 

Ma non lasciatevi scoraggiare da questo cambio di rotta, perché, come si sa: il lupo perde il pelo ma non il vizio e la Stratocaster è in agguato pronta a scatenarsi e aesplodere al momento giusto. Ce lo dimostra proprio "Baby Got Gone", il pezzo d'apertura che risulta essere un classico pezzo rock blues dove lo stesso Kenny si occupa di cantare e dove la chitarra, seppur imbrigliata, è un purosangue di razza. Il viaggio è solo all'inizio, ma "Nothing But The Night" e il suo stile, che richiama vagamente gli Stones di "Miss You", ci trasporta in una notte del Sud, fumosa e sensuale; una notte drappeggiata di lussuria da una chitarra magistralmente suonata. Sulle note di "Hard Lesson Learned"  arriviamo, quella stessa notte, in un vecchio pub pronti a dimenticare, ma impossibilitati a farlo, il nostro amore. La canzone gioca sulle armonie, sul mescolarsi di voce, piano e chitarra in un amalgama liquido e forte come un vecchio whisky.

 

Continuando la scoperta dell'album e delle sonorità che sono state volutamente combinate alla forte base blues meritano, una speciale citazione "Down For Love", che ha sonorità shuffle classiche ma non per questo meno incisive, e si dimostrerà perfetta come canzone da inserire nei live per coinvolgere e ispirare il pubblico con il suono viscerale della sei corde di cui Kenny Wayne è maestro e "Diamonds and Gold" che invece ha una spiccata anima funky. Un altro brano particolarmente degno di nota è "She's $$$", che richiama "Boom Boom" del mai troppo compianto John Lee Hooker, fino ad arrivare al marchio di fabbrica della vecchia gloria: quello "How, How", che Noah - il cantante della band- ripete nella stessa maniera incalzante nel dissolversi della canzone. Il tutto si chiude con la versione migliore, quella acustica, della title track nella quale viene meno il suono elettrico e pesante lasciando spazio ad un'interpretazione ben più intima che si accompagna al testo nel migliore dei modi.

 

In definitiva, l'ottavo album solista della Kenny Wayne Sheperd ci mostra un gruppo d'artisti, capitanato dall'ingombrante figura del frontman - Kenny Wayne per l'appunto - in piena forma, coerenti con il proprio stile ormai consolidato negli anni, ma capaci di sperimentare soluzioni nuove alla ricerca del giusto metodo espressivo che connetta emotività e passione con il successo commerciale. Per chiunque sia un appassionato del genere il lavoro di questo talentuoso chitarrista non può essere ignorato.





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