Kensington
Rivals

2015, Warner Bros
Alternative Rock

Recensione di Paola Marzorati - Pubblicata in data: 08/02/15

Solenne, festoso.

 

Luce, buio.

 

Nuovo, ma non troppo. Con il passato sempre presente a guardare le spalle.

 

"Le rivalità creano salutari dinamiche", dicono i Kensington, cercando di tratteggiare l'atmosfera del loro ultimo album "Rivals", che valica i confini dell'Olanda, per viaggiare per la prima volta in Europa.

 

Dieci tracce solide mixate dal vincitore dei Grammy Awards Lord- Alge (Rolling Stones, The Cure), tutte pensate per il live, per sentirne il potere e l'energia anche nelle cuffie. Dieci inni generazionali, perché, nonostante le influenze dal rock classico made in USA, il cuore del progetto è estremamente giovane e vitale. E' il Rock 2.0 dei Kings of Leon, dei The Killers e degli Snow Patrol. Non ci sono chitarre potenti e lunghi assoli, ma atmosfere: quella festosa e interessante di "Done With It", il contrasto tra le prime dolci note di "Riddles" e l'esplosione corale del suo ritornello, l'intensità di "Little Light" che cresce, cresce, cresce come una cellula impazzita.  Atmosfere che cambiano più veloci della luce in una giornata estiva, fagocitandosi l'una nell'altra, nella voce caratteristica di Eloi che contrasta con le chitarre in levare.

 

Il terzo lavoro della band, che ha esordito nel 2010 con "Borders", seguito da "Voltures" nel 2012, è una prova di maturità artistica, frutto di anni passati a suonare nei club e in alcuni tra i festival più importanti. E' rock, è nuovo, è fresco, dal grande potere commerciale ma dalla qualità solida. E' luce o buio? Nel gioco delle rivalità è sicuramente luce. E allora dite addio alle ombre il 12 febbraio al Magnolia di Milano, per uno showcase ad ingresso gratuito, con cui i Kensinghton porteranno un po' di Olanda e un po' di futuro nel piccolo, grande Bel Paese.





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