Metallica
Kill 'Em All

1983, Megaforce
Thrash Metal

Feroce, irruento, rivoluzionario: il primo passo con cui i Metallica hanno conquistato il mondo.
Recensione di Mattia Schiavone - Pubblicata in data: 24/07/18

"We will never stop, we will never quit
'Cause we're Metallica"

 

Sono trascorsi 35 anni da quando questa sentenza urlata da un ragazzino appena diciannovenne si è abbattuta sulla storia della musica, cambiandola per sempre. L'adolescente in questione si chiama James Hetfield e, dopo un'infanzia passata quasi da emarginato, all'inizio degli anni '80 ha finalmente l'occasione di incanalare nella musica tutta la sua rabbia contro la società e le imposizioni religiose dei genitori. Conosciuto il batterista Lars Ulrich tramite un annuncio, e arruolati l'amico bassista Ron McGovney e un fenomenale chitarrista di nome Dave Mustaine, i quattro iniziano a comporre i primi brani, ma le cose non vanno come previsto. McGovney non si sente a proprio agio con il resto della band, mentre Mustaine, insieme ad una smisurata dose di talento, porta con sé un'ingestibile indole rissosa, che costringe Hetfield e Ulrich a tagliare i ponti. Senza perdersi d'animo, i due trovano immediatamente Cliff Burton e Kirk Hammett e con questa formazione definitiva i Metallica possono finalmente entrare in studio e registrare l'album che cambierà la vita di milioni di appassionati di metal: "Kill 'Em All".

 

Una foga devastante percorre l'intera durata del disco, caratterizzato da un sound mai sentito prima di allora, che unisce la ferocia della NWOBHM all'irruenza del punk. Un album rivoluzionario nel vero senso del termine, che il tempo non ha minimamente scalfito neanche dopo più di tre decenni. Riff taglienti e incalzanti, ritmi veloci e infernali e una rabbia repressa per troppo tempo sono gli ingredienti principali di "Kill ‘Em All", da cui si svilupperà il genere su cui moltissimi gruppi si fionderanno, arrivando a sopravvivere fino ai giorni nostri. Sono le frustrate sui piatti di Ulrich ad aprire il lotto e ad accumulare la tensione prima che il velocissimo riff di "Hit The Lights" irrompa come una mitragliatrice, seguito a ruota dalla batteria. La voce di Hetfield, aspra e acerba, è altrettanto protagonista: il cantante vomita nel microfono tutto il rancore interiore, sbraitando a velocità sostenute senza mai nessuna pausa. Seppur questi elementi siano costanti durante le dieci tracce, un altro pregio del lavoro è la capacità di variarne l'utilizzo e di non annoiare minimamente l'ascoltatore. I Metallica dilagano già con la successiva "The Four Horsemen", una vera e propria cavalcata in cui le chitarre, che inizialmente sembrano martelli pneumatici, lasciano il posto ad una parte centrale più melodica, prima del finale al fulmicotone. Più semplici sono invece la viscerale "Motorbreath" e "Jump In The Fire", dal ritmo irresistibile.

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Protagonista della strumentale "(Anesthesia) - Pulling Teeth" è Cliff Burton, che mostra già dal principio le enormi capacità che lo porteranno a diventare uno dei migliori bassisti mai esistiti in soli 4 anni di carriera. I bpm tornano ad alzarsi imperiosi con "Whiplash", un folle inno al metal, ai concerti e alla vita on the road, prima che la più cupa "Phantom Lord" deflagri nelle orecchie dell'ascoltatore. In mezzo ai temi ricorrenti che percorrono l'album, "No Remorse", con la sua critica alla guerra e introdotta dall'ennesimo assolo veloce di Kirk Hammett, costituisce un indizio su come si svilupperanno in seguito gli argomenti e i suoni proposti dalla band, mentre "Seek & Destroy" è un inno senza tempo, un'epopea in cui ferocia e melodia si rincorrono senza dare scampo. La conclusione è dettata invece da "Metal Militia", l'ultimo assalto sonoro che riassume perfettamente quanto espresso in tutte le tracce precedenti.

 

Una volta concluso l'ascolto, esaltazione, confusione ed eccitazione riempiono la mente e il corpo sfinito, come se entrambi fossero stati attraversati da una scarica elettrica. In lontananza, durante gli ultimi secondi dell'album, risuona l'eco di una marcia dal grande valore simbolico e profetico: con "Kill ‘Em All" quattro cavalieri, a capo della loro "Metal Militia", sono arrivati per conquistare il mondo. La storia ci ha insegnato che i Metallica sono riusciti piuttosto bene nel loro intento.

 

"Joining together to take on the world / With our heavy metal
Spreading the message to everyone here / Come let yourself go"





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