King Diamond
Dreams Of Horror

2014, Metal Blade
Heavy Metal

Recensione di Eleonora Muzzi - Pubblicata in data: 19/01/15

Lo ammetto, sono una grande fan di King Diamond, dai tempi del liceo. Attendo ogni sua release con un discreto livello di trepidazione, per cui quando uscì la notizia di una nuova uscita mi si rizzarono le antenne. Poi scoprii che era un best of e le aspettative calarono notevolmente, mentalmente lo avevo già catalogato come una cosa inutile, finché “Dreams Of Horror” non mi è stato recapitato per questa recensione. Mi sono ricreduta, o almeno in parte.


Partiamo dall'inizio: “Dreams Of Horror” è un doppio album, il primo disco contiene materiale uscito solo per Roadrunner mentre il secondo è appannaggio esclusivo Metal Blade. In pratica divide in due la carriera prendendo le case discografiche che hanno pubblicato i suoi album come punto di riferimento temporale. Buona idea.

Altro punto interessante: la copertina. È un mash up dei vecchi artwork degli album rivisitati per essere inseriti in un'unica cornice con una delle foto promozionali più conosciute del buon vecchio King spiaccicata nel mezzo. Kitch da morire, ma del resto non stiamo parlando di un artista che ha fatto del minimalismo il proprio cavallo di battaglia. Teatrale la musica, teatrale il personaggio, ovvio che pure le copertine saranno teatrali. Alcune più riuscite delle altre, ma in questa circostanza, il mash up ci sta.


Cosa differenzia però questo best of da un normalissimo greatest hits che tutte le band fanno uscire prima o poi? Il fatto che King Diamond e Andi La Roque si siano seduti dietro al mixer insieme e abbiano rimesso mano ai loro pezzi classici per dar loro un mixaggio migliore, correggere qualche imperfezione qui e lì e dar nuova vita ai propri brani. Una rispolverata con stile, c'è poco altro da dire, perché il lavoro è eccellente e la qualità audio è spettacolare.

Ora, mettiamo le cose in chiaro: è un greatest hits e non si va più in là di quello. È un banale best of infiocchettato per benino, un ottimo modo per chi si approccia per la prima volta a King Diamond per ascoltare una bella miscellanea dei suoi brani migliori rispolverati e riconfezionati con un sound  più conforme agli standard odierni, e non si sforza di essere più di questo. Fan dei vinili e delle registrazioni analogiche, siete avvisati: questo non è il best of  che fa per voi. Più di così non si può dire, è un pacchetto per fan hardcore e per nuove leve, né più né meno. Bello eh, ma a sette anni da “Give Me Your Soul... Please” qui si comincia a sentire la mancanza di roba nuova.





Disc 1 - Roadrunner:
01. The Candle
02. Dressed In White
03. The Family Ghost
04. Black Horsemen
05. Welcome Home
06. The Invisible Guests
07. At The Graves
08. Sleepless Nights
09. Let It Be Done
10. Eye Of The Witch
11. Insanity

Disc 2 - Metal Blade:
01. Dreams
02. The Spider's Lullaby
03. Waiting
04. Heads On The Wall
05. Voodoo
06. Black Devil
07. Help!!!
08. Spirits
09. The Puppet Master
10. Blue Eyes
11. Never Ending Hill
12. Shapes Of Black

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