Kix
Rock Your Face Off

2014, Loud & Proud Records
Hard Rock

Recensione di Stefano Torretta - Pubblicata in data: 10/08/14

I Kix non sono mai stati la tipica band glam metal: provenienti da Hagerstown (Maryland, USA, e quindi ben fuori dal giro festaiolo delle band californiane), sono sempre stati fautori di un suono molto più duro rispetto a quello dei loro colleghi losangelini. Nonostante tutto, durante l’epoca d’oro del glam metal negli anni ’80 i loro brani più di successo facevano immancabilmente da colonna sonora alle feste universitarie da una costa all’altra degli Stati Uniti. Nei libri di storia del rock i Kix rimarranno sempre una nota a margine, più per colpa di un fato poco benevolente nei loro confronti che per personale incapacità. Ma a tutti è concessa una seconda possibilità, e così anche per i Kix è arrivato il momento di gettarsi nuovamente nel vorticante mondo dei pantaloni in spandex, dei capelli cotonati, dei lustrini, delle feste ventiquattro ore al giorno, ma sempre con la loro particolare visione.

A 11 anni dalla loro effettiva reunion, a 19 anni dal loro ultimo album, i Kix hanno deciso di premiare i vecchi fan ancora fedeli alla band dando alle stampe “Rock Your Face Off”, settimo album in carriera. A differenza di molti loro colleghi alla ricerca di guadagni facili grazie a ben pianificate operazioni nostalgiche, I Kix non perdono tempo e si impegnano a realizzare un album di sano hard rock di altri tempi che sembra arrivarci direttamente dagli altoparlanti degli anni ’80. Sia ben chiaro, non ci troviamo di fronte al migliore capitolo della band (per quello c’è sempre “Blow My Fuse” del 1988), ma nonostante il passare degli anni i cinque musicisti sono ancora in grado di scrivere buoni brani capaci di stamparsi in mente con estrema facilità. Merito questo degli ultimi undici anni passati di concerto in concerto che hanno permesso loro di ottenere un ottimo affiatamento tra i vari membri. Anche il fatto che l’attuale formazione sia composta per quattro quinti da elementi del periodo d’oro (Steve Whiteman alla voce, Ronnie "10/10" Younkins e Brian "Damage" Forsythe alle chitarre, Jimmy "Chocolate" Chalfant alla batteria) gioca a favore di questa nuova incarnazione dei Kix. L’unico elemento nuovo è Mark Schenker al basso che va a sostituire quel Donnie Purnell che era la mente creatrice della quasi totalità dei brani migliori durante gli anni ’80. L’ultimo tassello fondamentale per la buona riuscita, sulla carta, di “Rock Your Face Off” è la presenza come produttore di Taylor Rhodes (famoso soprattutto per il lavoro svolto nel corso degli anni con gli Aerosmith), che già aveva avuto modo di collaborare con i Kix durante la realizzazione dei loro album a metà degli anni ’80, quasi un membro onorario della band.

Con questi presupposti le aspettative sono alquanto elevate, ed il risultato finale non lascia affatto delusi né i fan di vecchia data né gli estimatori del glam metal. Basta ascoltare “Wheels In Motion” per farsi un’idea di come gli anni non abbiano fatto perdere per nulla lo smalto di un tempo ai cinque musicisti: una sezione ritmica compatta, capace di non sbagliare un colpo nemmeno durante i brani più veloci; una chitarra tagliente che si rivela la vera protagonista di tutto l’album; la riconoscibilissima e caratteristica voce di Steve Whiteman, ancora oggi capace di grandi prestazioni. Nonostante il suono ed i testi siano prelevati di peso dal glam metal, i Kix si abbeverano anche ad altre fonti, molto più ruvide e spigolose rispetto alla soffice e cotonata musica della Strip losangelina. Sopra tutti si ergono gli AC/DC (quelli più classici e rocciosi del periodo di Bon Scott), ed è facile ritrovarne accordi e spirito all’interno di “You’re Gone” e “Dirty Girls”, ma non mancano neppure influenze blueseggianti, come in “All The Right Things” e in “Tail On The Wag”. Naturalmente non poteva mancare la classica ballad realizzata attorno ad una chitarra acustica: ecco quindi “Inside Outside Inn”, forse non la migliore ballad scritta dai Kix nella loro carriera, ma pur sempre una spanna sopra a molti altri lenti creati a tavolino. Non mancano neppure i tipici brani festaioli, come ci si aspetta da un album che guarda al glam metal, con “Rollin’ In Honey” e “Rock & Roll Showdown”. Ciò che traspare da questo nuovo album è una band che guarda sì al passato (quello dei primi album della loro carriera), lasciando da parte tutte quelle aggiunte che durante gli anni ’90 avevano un poco snaturato il loro suono, ma cercando comunque di suonare moderna.

Rispetto al ritorno dall’oblio di molte band, i Kix si ripresentano al loro pubblico con una grandissima dose di onestà (caratteristica che ha sempre contraddistinto la band anche durante i momenti di maggiore fama), a ben undici anni di distanza dalla loro effettiva reunion, dopo aver macinato chilometri e ore sul palco, e lo fanno con un album che è un sentito regalo ai loro fan, un concentrato di brani di buona fattura che forse non permetteranno loro di giungere nell’olimpo delle band osannate in tutto il mondo, ma che verranno ricordati per l’ottima fattura e per la capacità, ancora una volta come trenta anni fa, di riuscire a far muovere e divertire i ragazzi (anche quelli un po’ più stagionati)!




01. Wheels In Motion
02. You’re Gone
03. Can’t Stop The Show
04. Rollin’ In Honey
05. Rock Your Face Off
06. All The Right Things
07. Dirty Girls
08. Inside Outside Inn
09. Mean Miss Adventure
10. Love Me With Your Top Down
11. Tail On The Wag
12. Rock & Roll Showdown

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