Kris Barras Band
The Divine and Dirty

2018, Mascot Label Group
Southern Rock

Recensione di Sergio Mancuso - Pubblicata in data: 06/05/18

Cosa succede se un combattente di mixed martial arts inglese decide di suonare Southern rock in America? Se siete curiosi di scoprirlo non vi resta che lasciarvi trasportare dall'esperienza sonora e accompagnarci in questo viaggio.

 

Prima di parlare propriamente della sua musica, inquadriamo Kris Barras: è un personaggio complesso, un cantautore, lottatore di MMA e chitarrista, che oggi sta vivendo un sogno. Dopo anni a girare in lungo e in largo per il Regno Unito combattendo nell'ottagono o suonando la propria musica, si ritrova a far parte di una grossa casa discografica che, riconosciuto il suo talento potenziale, ha prodotto la sua ultima fatica. Un album, di puro Southern rock, questo dalle chiare influenze blues con particolare attenzione ai Black Stone Cherry fonte principale, secondo chi scrive, del sound di "The Divine and Dirty" che combina una voce versatile a una propensione all'utilizzo della chitarra: riff potenti, slide, assoli dolci e accattivanti; riusciremo a sentire tutto il repertorio e, soprattutto, verrà facile lasciarsi trasportare.

 

"Kick Me Down" la canzone di apertura ci mostra subito che quanto detto è vero: la chitarra è lo strumento principale ed è al centro di questo progetto: assoli che sanno come ingraziarsi l'ascoltatore segneranno in lungo e in largo la produzione rendendoci partecipi e facendoci andare a ritmo con il tempo ma, è "Hail Mary", primo singolo tutto slide a catturare pienamente l'attenzione grazie all'essenzialità che diviene fonte di coesione e immedesimazione per l'ascoltatore. Parlando di assoli non possiamo non citare "Hold On For Tomorrow" e soprattutto lo slow blues "Watching Over Me" dedicato alla scomparsa di Barras padre. Questo pezzo è pieno di passione anche, e soprattutto, grazie al lungo assolo che delizierà il palato di ogni ascoltatore di blues. "Blood On Your Hands" risulta essere bella davvero con un ritmo facilmente apprezzabile e un Barras che usa la voce in maniera impeccabile, mentre accarezza la sua chitarra facendola cantare a squarciagola. "Propane" risulta decisamente più catchy e commerciale e fatte le dovute eccezioni, ha un nucleo sonoro che ricorda Kenny Wayne Sheperd. "I Do Not Owe Nobody Nothing" ha il ritmo dettato dalla chitarra stomping slide che ci fa notare, ancora una volta, come se ce ne fosse bisogno che l'autore si sente a suo agio con il manico di una sei corde in mano, e lo dimostra anche in "She's More Than Enough", notevole e rassomigliante, in stile ai primi Nickelback.

 

La Kris Barras Band ci lascia, a chiusura dell'album, con "Watching Over Me", una ballad appassionata con il coro e una chitarra languida ma incisiva quasi come un saluto struggente degno di esser ricordato. In definitiva, "The Divine And Dirty" rappresenta un buon album per chi abbia voglia di ascoltare della musica rock di stampo moderno senza rinunciare a qualche influenza del passato; adatto a chi ama le storie a lieto fine e i riff di chitarra.





01.Kick Me Down
02.Hail Mary
03.I Don't Owe Nobody Nothing
04.Propane
05.Wrong Place Wrong Time
06.Lovers or Losers
07.She's More Than Enough
08.Stitch Me Up
09.Hold On For Tomorrow
10.Blood On Your Hands
11.Watching Over Me

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