Kryptonite
Kryptonite

2017, Frontiers Music
Melodic Rock

I Kryptonite si presentano con un esordio puramente melodic rock che soddisferà i fan del genere.
Recensione di Mattia Schiavone - Pubblicata in data: 06/08/17

Dopo il successo ottenuto con i The Poodles negli ultimi dieci anni, Jakob Samuel ha deciso di dare il via ad un nuovo progetto in cui sfogare la propria attitudine più melodica. L'idea ha iniziato a prendere forma dopo l'incontro del cantante con Alessandro Del Vecchio che ha aiutato Samuel nella scelta dei restanti membri e successivamente ha prodotto l'album di debutto omonimo della band: "Kryptonite".

 

Il lavoro richiama gli anni '80 fin dalla copertina ma, durante il susseguirsi dei brani, incorpora anche una componente moderna, senza quindi scadere nell'anacronismo. "Kryptonite" poggia le basi sul melodic rock più puro senza rischiare e rispettando i canoni del genere mantenendosi interessante e mai noioso, grazie alla continua diversità dei brani proposti che variano tra mid-tempo, ballate e pezzi con più di qualche sfumatura hard rock. Samuel si dimostra fin da subito perfetto per la presente proposta e per lui ogni occasione è buona per prendere le redini della band e marchiare ciascun brano con la sua voce alta e pulita. Tra gli altri protagonisti, a distinguersi maggiormente è Michael Palace, in grado di dire la propria con assoli azzeccati in molti episodi della tracklist. Di contributo essenziale sono anche le tastiere suonate dallo stesso Del Vecchio, che donano ad ogni pezzo la giusta atmosfera, a tratti sognante. Sono proprio le tastiere, insieme alla chitarra di Palace a dare il via al disco nell'intro di "Chasing Fire" che viene costruita sul lavoro del chitarrista fino al ritornello piacevolmente orecchiabile. Sulla stessa lunghezza d'onda sono anche le successive "This Is The Moment" e "Keep The Dream Alive" mentre con "Fallen Angels" inizia a farsi strada la componente più melodica della band, soprattutto nel ritornello. Altra ballata di spessore è "Knowing Both Of Us", ma è quando i bpm si alzano che la band riesce a dare il meglio, come nell'adrenalinica "Get Out Be Gone". Tra i restanti brani, tra i più riusciti troviamo "Across The Water", che risulta molto piacevole e orecchiabile.

 

Valorizzato da una produzione pulita, "Kryptonite" è un buon album di esordio per la band. Il disco, pur senza far urlare al miracolo, soddisferà a dovere i fan del melodic rock. Non si tratta certo di un capolavoro o di nuovo classico, ma resta il fatto che Samuel e soci hanno dimostrato di poter dire la propria anche in un contesto leggermente diverso dal solito.





01. Chasing Fire
02. This Is The Moment
03. Keep The Dream Alive
04. Fallen Angels
05. Across The Water
06. Love Can Be Stronger
07. Knowing Both Of Us
08. Get Out Be Gone
09. One Soul
10. Better Than Yesterday
11. No Retreat No Surrender

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool