Kutso
Musica Per Persone Sensibili

2015, IT.POP
Rock

Recensione di Andrea Mariano - Pubblicata in data: 03/04/15

Circa due anni fa ci imbattemmo in “Decadendo (Su Un Materasso Sporco)”, rimanendo positivamente spiazzati: una band fuori di testa che riesce ad unire la vivacità musicale e testi tutt’altro che banali che celano, tra una battuta ed un “me so rotto ‘r cazzo”, una chiave di lettura piuttosto riflessiva? Si, non stavamo sognando e, si, la formula funzionava più che bene.

Due anni e 120 concerti dopo i Kutso tornano alla ribalta con “Musica Per Persone Sensibili”. Secondo lavoro e secondo centro: irriverenza, ironia, divertimento e spunti di riflessione uniti in una miscela esplosiva che consolida già quanto di buono precedentemente proposto, e già il brano “Elisa” proposto (e come proposto) sul palco di Sanremo, con il suo raccontare una storia d’amore un po’ sopra le righe e in cui un po’ tutti noi ci siamo ritrovati almeno una volta nella vita (mi rifiuto di credere che l’episodio del petting nelle ultime file del cinema non vi sia mai capitato…) avrebbe dovuto darvi un ottimo input riguardo ciò che vi attende nel mondo dei Kutso.

In cosa si differenzia il nuovo lavoro della band capitolina rispetto all’esordio? Sostanzialmente e fortunatamente, in ben poche cose. Il carattere irriverente è rimasto intonso e vivido, la capacità di raccontare storie in maniera ironica di Matteo Gabbianelli non è scemata (“Ma Quale Rockstar”), con spaccati della realtà italiana che lasciano un retrogusto amaro (“Call Center” è l’esempio più diretto e palese), gli arrangiamenti sono trascinanti ed incapaci di far calare l’attenzione dell’ascoltatore, una cover è anche qui presente (se prima toccò a Battiato, questa volta è il turno dei The Beatles con “Why Don't We Do It In The Road”). C’è anche lo spazio per la malinconia vera e propria: parliamo di “Triste”, canzone da un testo ed una musica da far invidia a molti “cantautori” o “poeti” attuali. La differenza tra “Decadendo” e questo nuovo album, come detto dallo stesso Matteo nella nostra intervista, è fondamentalmente la produzione: se il predecessore era nell’atto pratico una compilation di registrazioni effettuate in più riprese ed in più anni, “Musica Per Persone Sensibili” è stato suonato e registrato in una session appositamente dedicata. Un unico studio, un’unica line up stabile, ergo resa sonora migliore e più d’impatto.

Non chiamateli demenziali: dietro i Kutso c’è una ricerca ed una preparazione invidiabile e ben più seria di quanto si possa immaginare. Questo non significa che siano “costruiti” o finti, ma che anzi hanno coscienza delle proprie capacità e della necessità di incanalare al meglio creatività e spontaneità in una direzione ben precisa: raccontare con lucida ironia situazioni che molti di noi, almeno una volta, hanno vissuto.



01. Bluff
02. Elisa
03. Bevo Te
04. Spray Nasale
05. Io Rosico
06. Nel Buio E Nel Silenzio
07. Call Center
08. Vengo In Pace
09. Se Copuliamo
10. L’Amore È
11. Ma Quale Rockstar
12. Non Servono
13. Why Don’t We Do It In The Road
14. Triste

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool