Sono delicati, espressivamente positivi e musicalmente innovativi. Come rimanere indifferenti di fronte ad una proposta del genere? Come non incuriosirsi con i La Metralli? Si è vero, non scopriamo assolutamente nulla che il sestetto modenese ed il suo pubblico non avesse già scoperto alla consegna, nel 2012, del Premio Ciampi: un ottimo il trampolino di lancio che, dopo un buon esordio, ha accompagnato la band al suo secondo lavoro, “Qualche Grammo Di Gravità”.
Jazz, folk, a volte pop, che importa? A primo acchito risulta abbastanza semplice per noi mettere da parte qualsiasi etichettatura musicale. Da menzionare, senz'altro, la resa sonora dell'intero album: sonorità cristalline, lineari e ben calibrate, frutto di un'assoluta padronanza degli strumenti, di un'intima comunione con essi, da parte dei membri della band. A spiccare, su tutte le caratteristiche, la riconoscibilissima voce della cantante Meike Clarelli, sinuosa, calda, che intaglia a fondo ogni brano; da sottolineare come alcune volte il mood ed il sound dei nostri ben si sposa, almeno nel nostro immaginario, con quello di Caro Emerald, cantante olandese molto vicina alla proposta dei nostri soprattutto quando la Clarelli imposta una linea vocale pop (“36 gradi”). Ma la vocalist non è la sola ad essere onnipresente: è infatti l’intera sezione pianistica ad opera di Davide Fasulo a dare quella solida impronta jazz che ci accompagna per tutta la durata dell'album.
Non mancano, in ogni caso, brani in cui sono altri strumenti a prendere la scena: il contrabbasso e le percussioni, rispettivamente di Serena Fasulo e Cesare Martinelli (“Cesarina l’incendiaria”), per esempio, o piuttosto l'ottimo lavoro di Matteo Colombini e Marcella Menozzi alle chitarre. Il sound dei nostri si fonde appieno in un retrogusto “vintage” ed etereo allo stesso tempo (“Maestrale” e “La Quinta Stagione”) ma anche strumentale e viscerale al punto giusto (“Ponente”): importanti risultati per un sestetto la cui strada è appena cominciata, che non possono che incoraggiarci a sperare in grandi cose per il futuro.