Arrivano da Milano i LambStonE, nuova rock band underground dallo stampo melodico che dopo un EP autoprodotto nel 2014, “Watching Me Bleed”, sforna quest'anno il suo primo LP. A produrre il disco un nome con parecchia esperienza sulle spalle: Pietro Foresti, produttore multi-platino di artisti tra i quali membri di Guns N’ Roses, Korn e Asian Dub Foundation.

Scoperti tre anni fa, i LambStonE hanno allora pubblicato il loro primo brano, “Grace”. Il brano, accompagnato da un video ufficiale, ha lanciato la band nel recente 2015 grazie, tra gli altri, alla promozione di Virgin Radio. Dopo una lunga gavetta e gestazione, i LambStonE hanno rilasciato il singolo “Hunting”, precedente la pubblicazione del primo full-lenght album. “Hunters & Queens” è uscito il 10 marzo 2017 per l’etichetta Vrec e ha segnato un importante giro di boa per la band. 

I LambStonE, attivi sul fronte della musica dal vivo, hanno dato vita a nove pezzi dominati dal pathos e da un’atmosfera malinconica e appena appena uggiosa. I testi sono semplici, non intrisi di figure allegoriche. Le linee vocali di Alex Di Bello sembrano essere in secondo piano, di sottofondo alla base musicale creata dalle due chitarre, dal basso e dalla batteria. Minimi rimandi al post grunge e allo stoner/southern rock (“Hunting”) non convergono in una produzione varia. La struttura generale delle tracce si ripete, seppur le melodie, i ritmi e le linee vocali contraddistinguano ogni componimento. I LambStonE hanno curato le sessioni di composizione e produzione dell’album, notiamo la loro cura nella realizzazione del loro primo LP, ciononostante il risultato da esso derivante sembra quello di un album radiofonico e non longevo. 

Nutriamo aspettative positive nei confronti di questa band. Attendiamoli dunque con il secondo album, il quale ha tutte le probabilità di raggiungere altri risultati.