Sorcerer
Lamenting Of The Innocent

2020, Metal Blade Records
Epic Doom

Recensione di Giovanni Ausoni - Pubblicata in data: 05/06/20

Un paio di demo leggendarie a cavallo tra gli anni '80 e '90 e poi nulla per quasi venticinque anni: la carriera dei Sorcerer risulta a dir poco atipica. Il gruppo, resuscitato un lustro fa dal cantante Anders Engberg e dall'ormai ex bassista Johnny Hagel, pubblicò nel 2015 il proprio esordio, "In The Shadow Of The Inverted Cross", seguito, a ventiquattro mesi di distanza, da "The Crowning Of The Fire King". Per questo terzo album, "Lamenting Of The Innocent", la line-up è stata modificata per due quinti, eppure artisticamente gli svedesi portano avanti imperterriti il medesimo discorso intrapreso sin dalle origini: variare sul tema lo spartito epic doom dei primi Candlemass.
 

Dopo "Persecution", breve introduzione dal tono minaccioso, "The Hammer Of Witches" ci immerge immediatamente nel mood della caccia alle streghe, argomento portante del lotto:  in un pezzo che sembra composto da Leif Edling, spiccano le vocalizzazioni teatrali di un eclettico Anders Engberg, mentre gli assoli carichi di feeling di Kristian Niemann e Peter Hallgren rubano la scena senza strafare. La produzione, estremamente potente e nitida, rende giustizia alla solennità oscura e melodica del disco, impressione che diventa carne nella power ballad "Deliverance", costruita su raccolti arpeggi di chitarra acustica ed emozionanti passaggi di violoncello e ornata da un ospite d'eccezione come Johan Langqvist. Pur rimanendo all'interno del consueto perimetro stilistico, la band dimostra comunque una capacità di scrittura piuttosto duttile, rilevabile soprattutto nell'approccio decisamente heavy di alcune tracce ("Institoris", "Dance With The Devil") e nelle maestose dentellature hard/prog di "Lamenting Of The Innocent" e della virtuosistica "Path To Perdition".

 

Peccato per un trio di brani verbosi e ridondanti ("Where Spirits Die", "Age Of The Damned", "Condemned") che ricordano più i crimini del Vescovo di Aguillon che il "Malleus Maleficarum"; complessivamente, però, i Sorcerer non deludono, scansando, per quanto possibile, la retorica stringente dei padri fondatori. Cosa, di per sé, già buona e giusta.





01. Persecution
02. The Hammer Of Witches
03. Lamenting Of the Innocent
04. Institoris
05. Where Spirits Die
06. Deliverance
07. Age Of The Damned
08. Condemned
09. Dance With The Devil
10. Path To Perdition

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