Al di là del giudizio complessivo sull'album, diventa difficile rimanere impassibili al suono dell'ugola tagliente di Lemmy o alle sfuriate sulla sei corde di "Fast" Eddie Clarke, che per un attimo ci fanno dimenticare di non averli più a piede libero su questo pianeta. Quando il mito, per farla breve, sconfigge anche la realtà della morte. Situazione diversa ma sostanza identica all'ingresso in scena di Phil Cambell: con un balzo indietro nel tempo di oltre vent'anni, ecco ricomporsi la leggendaria coppia di chitarristi che ha scritto pagine indelebili nella storia dei Motorhead. Finita qui? Neanche per sogno: dentro anche Whitfield Crane (Ugly Kid Joe), Lee Richards (ex Godsmack), Bruce Foxton (The Jam) e Cliff Evans (Tank) che hanno contribuito alla realizzazione di "Cascade Into Chaos" dopo la tragica scomparsa di Würzel.
Con queste premesse, gli ingredienti per stuzzicare la curiosità ci sono tutti in un album che ha acquisito la sua identità in una maniera a dir poco rocambolesca. Dopo essersi messi a lavoro su alcune idee in uno studio di Londra, Würzel e Atkinson reclutano l'ex batterista dei Fastway Steve Clarke per registrare il disco di debutto. Tra le canzoni c'è anche una nuova versione di "People say I'm Crazy", che il chitarrista aveva precedentemente inciso nel suo Ep solista "Bess" datato 1987. Una volta uscito tragicamente di scena, è toccato a Tim raccogliere i cocci e tentare di ricomporli in suo onore avvalendosi del cantante Matt Baker e del chitarrista Alex Ward, finendo poi per coinvolgere tutti quei nomi anticipati sopra.
Inutile girarci troppo attorno: il vero piatto forte di "Cascade Into Chaos" sono i due brani inediti cantati da Lemmy, giusto qualche mese prima della scomparsa della leggendaria icona rock inglese. "Paradise Turned Into Dust" e "Laugh at the Devil", quest'ultima con la contemporanea partecipazione di "Fast" Eddie Clarke, suonano esattamente come ci si aspetterebbe dai Motorhead: trascinanti, sfrontate e potenti. Dal taglio nettamente più hard rock, ma non per questo meno interessanti, "Feelgood", la stessa la titletrack e sopratutto "Children of Disease" con le star Campbell, Richards e Crane.
Anche se fuori dal tempo e pur non brillando per originalità, "Cascade Into Chaos" rimane comunque un disco godibile da cui viene fuori un ritratto fedele del personaggio Würzel. Stando ai rumor potrebbe esserci addirittura altro materiale inedito a firma del musicista che potrebbe vedere la luce in un altro disco dei Leader of Down. Per ora gli diciamo grazie per i suoi riff e per averci regalato quest'ultima, inaspettata fantasia.