Sono trascorsi quasi vent'anni da quando Nate Mendel ha iniziato ad imbracciare il basso per i Foo Fighters e dopo tutto questo tempo è difficile immaginarlo fare altro. Ma si sa, nella vita alle volte viene anche voglia di sperimentare qualcosa di nuovo, di diverso e forse sarà stato proprio questo desiderio di novità a spingere Nate Mendel verso il centro del palco, a posizionarsi dietro all'asta del microfono e a passare alla chitarra. Nel suo ultimo progetto musicale, i Lieutenant, il ruolo di frontman è, infatti, ricoperto da colui che meno mostra voglia di attenzioni nei Foo Fighters; sempre sul pezzo, con un animo calmo e tranquillo a differenza dei più invasati compagni di band Dave Grohl o Taylor Hawkins. Questo album di debutto dei Liutenant, "If I Kill This Thing We're All Going to Eat for a Week" esprime in tutto e per tutto quella che è la personalità di Nate Mendel, con delle sonorità delicate e rilassanti, veri ossimori rispetto a quanto si intende dal titolo ("Se uccido questa cosa, mangeremo tutti per una settimana). E dopo anni trascorsi in "secondo piano", forse per il bassista dei Foo Fighters era giunto il momento di dimostrare il proprio valore, anche canoro, e lo ha fatto producendo un lavoro in grado di scorrere via velocemente in direzione "The Place you Wanna Go". La voce di Mendel inoltre appare sempre lontana, sovrastata dagli strumenti, come se tentasse di emergere e mostrarsi al quel mondo dal quale fino ad ora si era sempre nascosta. In definitiva "If I Kill This Thing We're All Going to Eat for a Week" è un album che garantisce momenti di distrazione dalla propria quotidianità, una novità gradita che dona un po' di riposo a quei CD o vinili consumati dalle tante riproduzioni.