Night Demon
Live Darkness

2018, Steamhammer/SPV Records
Heavy Metal

Onore e gloria ai Demon Night e al loro energico doppio live. Riusciranno però a mantenere lo scettro con i vincoli che si sono imposti?
Recensione di Matteo Poli - Pubblicata in data: 11/08/18

Il successo incredibile e del tutto imprevedibile riscosso negli ultimi due anni, soprattutto col fortunato "Darkness Remains" del 2017 - il quale ha collezionato riconoscimenti e plausi da importanti riviste e webzine internazionali, che hanno inneggiato al ritorno della NWOBHM - spiega la rapidità con la quale la Stemahammer/SPV ha deciso di pubblicare il primo live ufficiale dei Night Demon. "Live Darkness" raccoglie precisamente tutto ciò che la combo ha inciso ad oggi, ovvero due album ed un EP. C'è anche "Evil Like A Knife" dei Midnight, con la speciale partecipazione di Athenar, ma è l'unica cover. Esattamente come nei loro primi lavori omaggiano con un continuo gioco di rimandi e citazioni i metal gods, i Night Demon pubblicano la loro personale versione di "No sleep 'til Hammersmith" (Motorhead), "Unleashed In The East" (Judas Priest) e "Alive" (Kiss) fusi assieme. 

Con la stessa abilità con la quale sono stati in grado di resuscitare stilemi e sound di un'epoca gloriosa del metallo i ND, nati a Ventura (California) ma recentemente trasferitisi in Ohio, restaurano (è il caso di dirlo) il suono tipico dei live succitati tanto che se chiudiamo gli occhi ci ritroviamo in Inghilterra tra il 1979 e il 1981, ovvero in piena New Wave Of Heavy Metal, anche se allora avevamo più o meno tre anni, o non eravamo nati. Riescono così là dove la maggior parte delle band di classic metal che stanno spuntando un po' dovunque, soprattutto in Europa, falliscono. Magia? Piuttosto un amore viscerale per il metallo delle origini, uno studio appassionato dei classici (e non solo quelli a tutti noti, ma di molte band minori e oggi in parte dimenticate come i Raven, gli Angel Witch, i Riot, gli Omen, i Cirith Ungol...), un'ingegnosa capacità di rivisitazione e variazione, che "eccheggia" senza quasi mai dare la fastidiosa sensazione del plagio.

 

La strategia è efficace su due fronti: i giovani metallers l'hanno premiata perché consente loro un viaggio alle fonti del genere che idolatrano, viaggio altrimenti arduo ascoltando dal vivo i modelli originali oggi ancora in circolazione. Infatti, quando incisero i loro capolavori avevano qualcosa che non torna mai più: la giovinezza. Per quanto li si ami, è impossibile paragonare (a titolo di esempio) un live dei Judas Priest odierni alla furia e all'impatto di un concerto dei primi anni '80. Sull'altro fronte, la battaglia è più ardua ma non disperata, ovvero far innamorare di sé i fan storici, che magari quel sound lo hanno ascoltato in presa diretta all'epoca della sua nascita. Come sedurli? Anzitutto, col rispetto verso le fonti, la cura per ogni singolo aspetto: l'artwork rigorosamente "fantastico", la produzione tassativamente retrò con ampio uso dell'analogico, i testi inzeppati di richiami, citazioni, echi. Infine con i live set.


I ventitrè brani che compongono il doppio live scorrono caldi e coinvolgenti: segnaliamo in particolare "Curse Of The Damned" (che gioca col modello di "Running Free" degli Iron Maiden), la cavalcata di "Hallowed Ground", la travolgente "Flight Of the Manticore" e la gloriosa "Heavy Metal Heat". La band dimostra di dare dal vivo più di ciò che promette in studio. Merito suo, certo, ma anche di una produzione che sebbene orientata al passato, sfrutta abilmente le risorse del digitale, senza con questo togliere naturalezza alla carica dell'act; anzi si potrebbe considerare il doppio dal vivo come un'antologia estremamente precoce, introduttiva alla proposta dei ND. Forse qualcuno potrebbe imputare al guppo un filo di presunzione: in fondo i Kiss, i Judas, gli Iron, i Motorhead hanno prodotto i loro capolavori live al culmine della carriera, non agli esordi, sarebbe stato impensabile allora. Ma a noi l'arroganza piace, quando non è vuota boria e fanfaronaggine. C'è fumo, sì, ma anche arrosto.

 

Resta una perplessità: fino a che punto la combo potrà spingersi nella direzione intrapresa? Il gioco delle citazioni e degli omaggi funziona, per il momento, ma non può funzionare all'infinito. Lo dimostrano altri progetti analoghi, che al loro esordio hanno riscosso analogo se non identico favore; restando all'heavy metal, pensiamo a band come i 3 Inches Of Blood e, spingendoci al thrash, ai Municipal Waste ed ai Fueled By Fire. Tutti progetti nati sotto i migliori auspici, che hanno prodotto album godibilissimi, ma che ben presto si sono arenati nel loro stesso gioco, dalle regole troppo stringenti. Come mai? Perché mentre i grandi di ieri inalavano dallo spirito del loro tempo a loro agio e in quantità illimitate, i loro giovani emuli non possono se non attingervi indirettamente, attraverso di loro e sotto la loro ombra. Se si sta sempre sulle spalle dei giganti non si cessa mai d'essere nani.

 

Mentre ai mostri sacri che ancora calcano i palchi del mondo manca ormai fatalmente la carica di gioventù, ai loro recenti epigoni manca qualcosa che mai potranno clonare cioè il ritmo, il calore, la pressione atmosferica, l'aria che si respirava e che ha prodotto i capolavori che tutti conosciamo. Quello, spiacenti, non si può riprodurre. Resuscitare il passato non può che avvenire in vitro, in laboratorio e a condizioni controllate perché gli stessi componenti all'aria aperta non reagiscono come dovrebbero, la loro efficacia viene meno e si disperdono. Prevediamo che la band si troverà presto ad una strettoia difficilmente evitabile: o proseguire dura e pura al prezzo di rischiare di insterilire la vena, o tradire in misura maggiore o minore le sue premesse stilistiche. Ad oggi, onore e gloria ai Night Demon. Per quanto brillerà ancora la loro corona, è però difficile dire.





Disco 1:
 01. Welcome to the Night
 02. Full Speed Ahead
 03. Ritual
 04. Curse Of The Damned
 05. Dawn Rider
 06. Save Me Now
 07. Hallowed Ground
 08. Maiden Hell
 09. Mastermind
 10. On Your Own
 11. Life On The Run
 
Disco 2:
 01. The Howling Man
 02. Black Widow
 03. Ancient Evil
 04. Satan
 05. Evil Like A Knife
 06. Stranger In The Room
 07. Screams In The Night
 08. Flight Of The Manticore
 09. The Chalice
 10. Darkness Remains
 11. Heavy Metal Heat
 12. Night Demon

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