Ascoltare "Love Will Come Tomorrow, In A Brand New Day" direziona la memoria verso l'immagine della Milano da bere di un famoso spot pubblicitario che imperversava tra gli anni '80 e ‘90 e non certo perché l'album in questione riporti in auge le tipiche sonorità del periodo. Anzi, a dire il vero, accade proprio il contrario, dal momento che la musica interamente strumentale proposta da Pierluigi Pieretti si cala perfettamente nella contemporaneità: un'analisi che trova appiglio nell'approccio einaudiano al pianoforte, nelle brevi improvvisazioni di marca free jazz, nell'amichevole complicità dello smooth, negli allettamenti del pop più mainstream, nella sensazione diffusa di una disco adatto alla familiarità e alla sicurezza dei non luoghi. E allora, cosa stimola determinate reminiscenze? La risposta non sembra così difficile: il calore delle compagnie giuste, l'inguaribile ottimismo, la sicurezza di avere il futuro e la vita in mano, ecco gli aspetti che trapelano dallo stile delicato dell'artista italiano.
Con un tocco che, pur non disdegnando la leggerezza loquace del Freddie Mercury compositore, a tratti chiama in causa la terribile semplicità di Bill Evans, il nostro procede sereno, ovatta gli sbalzi umorali, lascia che siano le corde percosse a parlare in sua vece. Il lotto, seguendo i gradini di un climax irregolare, oscilla, forse con eccessiva timidezza, sui velli cuspidali dello spettro emotivo: mentre l'adagio di "Far Away" e l'andante di "Please Come Back" fanno da pendant alle cadenze lievemente sostenute di "Memory And Hopes" e "I Remembre You", le solari "Happiness", "Love Will Come Tomorrow" e "A Brand New Day" traboccano di gaudiosa speranza, lambendo territori cari alla new age. Funge, poi, da gradevole corollario sinestesico, una "Without You" i cui armonici movimenti a ricciolo suggeriscono un passeggero stato malinconico pronto a trasformarsi in entusiasmo positivo.
Il limite maggiore che si può rilevare nell'esordio di Pierluigi Pieretti risiede in una certa uniformità ritmica dell'insieme che, oltre a non raggiungere quasi mai punte di intensità tale da coinvolgere pienamente l'uditore, non permette di distinguere troppo un pezzo dall'altro, se non per i cambi di tempo al loro interno. Il consiglio resta quello di usufruirne in toto, come un'unica colata di felicità da assorbire senza pensare: d'altronde, "Love Will Come Tomorrow, In A Brand New Day".