E’ ambizioso il progetto dei Macbeth, di ritorno sulla scena gothic internazionale dopo cinque anni di silenzio e allontanamento dalle scene, causato da problemi personali. Ce lo dice il titolo, che è un lavoro ambizioso, perché un album trova normalmente nel proprio titolo una microscopica sintesi di quello che è il suo contenuto e “Neo-Gothic Propaganda” così sui due piedi fa presagire una sorta di disco-manifesto, rivoluzionario e potente, almeno per quanto riguarda il genere nel quale è inscritto.
In realtà, non è tutto oro quello che luccica. Non è certo un album pessimo, anzi dimostra fin dai primi brani di essere un lavoro ben pensato e strutturato, con una certa attenzione sul piano compositivo. D’altra parte, il quintetto era già al lavoro su questo disco nel 2009, quando cause di forza maggiore hanno poi imposto uno stop: il dilatarsi del tempo a disposizione si è tradotto in cinque anni di lavorazione, che a loro volta si traducono in un labor limae volto ad esaltare ogni brano nella sua forma più precisa possibile, eliminando man mano i passaggi poco convincenti. “Scent Of Winter”, la catchy “Last Night In Shanghai”, “Dogma” (uno dei brani migliori), “Little Spark” sono la prova che la struttura dei brani è stata curata e rifinita: gli strumenti si inseriscono fluidi l’uno sull’altro, le intro interessanti (vale la pena di citare anche “Opaque” per questo aspetto) e lo stesso discorso vale per gli assoli.
Ciò che fa storcere il naso sono le linee vocali, forse un po’ poco innovative e prevedibili in alcuni passaggi; la voce femminile e quella maschile sembrano non integrarsi a pieno, la seconda che toglie spazio alla prima con il suo impatto più diretto sull’ascoltatore, la prima che sembra più volte mancare di forza espressiva e di carica, come se ci fosse qualcosa che la bloccasse. E’ un peccato, perché nell’insieme si tratta di un buon album, che potrebbe risultare ancora più interessante se l’aspetto vocale fosse più convincente, più emozionale.
Di certo “Neo-Gothic Propaganda” è un buon album, supportato da un buonissimo lavoro, ma soffocato da due problemi. Il primo è che si scontra con le limitazioni del genere che propone. Sono parecchi i generi musicali nel quale è difficile introdurre novità che catturino il pubblico e il gothic metal è uno di quei generi in cui a dirla tutta, l’innovazione non è nemmeno molto richiesta. Il secondo è la sensazione che questo disco stia uscendo nel momento sbagliato; se questo album fosse uscito come previsto nel 2009 (o nel 2010) avrebbe probabilmente incontrato un panorama musicale più ricettivo, al contrario del 2014 che sembra volgere l’attenzione a sonorità di tutt’altro genere. Gli amanti del gothic troveranno comunque pane per i loro denti in questa release, e chi volesse ascoltare e vedere con i propri occhi e orecchie i Macbeth all’opera, si segni la data: il prossimo 28 Febbraio la band si esibirà al Rock N’Roll di Milano.
Macbeth
Neo-Gothic Propaganda
2014, Dragonheart Records/Audioglobe
Gothic
01. Scent Of Winter
02. Slow Motion Tragedies
03. Void Of Light
04. Last Night In Shanghai
05. I Don’t Care Of Being Just Like You
06. Empire’s Fall
07. Dogma
08. Opaque
09. Little Spark
10. The Archetype