Mark Morton
Anesthetic

2019, Spinefarm Records/Caroline International
Rock

Recensione di Federico Falcone - Pubblicata in data: 24/03/19

Dopo una vita spesa come chitarrista dei Lamb Of God, Mark Morton ha deciso di mettersi in proprio e dare alle stampe il primo album solista della sua carriera. Anche se, a dire il vero, solista nell'accezione più stretta del termine non lo è. "Anesthetic", infatti, nelle dieci tracce presenti in scaletta può vantare una lunga serie di collaborazioni/collaboratori che, se letti all'unisono, possono tranquillamente andare a comporre un dream team del rock mondiale.

Badate, non a caso abbiamo parlato di rock e non di heavy metal o metalcore. Il perché è molto semplice: i guest presenti su disco provengono da vari linguaggi musicali e ognuno di loro ha uno stile e un approccio assolutamente personale. Si va dal compianto Chester Bennington dei Linkin Park, cui spetta il compito di aprire il pattern con "Cross Off", a Mark Lanegan passando per Chuck Billy (Testament) e Myles Kennedy (Slash/Alter Bridge). C'è spazio, ovviamente, anche per il frontman della band principale di Morton, ossia Randy Blythe, che su "Truth Is Dead", traccia che fa calare il sipario su questo lavoro, viene affiancato da Alissa White-Gluz (Arch Enemy) per un duetto davvero straordinario. Come è facile immaginare il livello di songwriting qui presente è altissimo (e, come potrebbe essere altrimenti visto l'esperienza e la qualità degli artisti coinvolti?) ma, di analogo spessore è la capacità di Morton di adattarsi agli stili vocali che i suoi ospiti gli propongono di volta in volta. La produzione, moderna e d'impatto, garantisce quell'immediatezza che l'ascoltatore ricerca nel momento in cui ascolta il disco.

 

Qualità, carisma e personalità non mancano, ma la forza di questo album risiede nel sapere spaziare attraverso vari sound e approcci stilistici senza avere mai un momento piatto o un calo d'attenzione. Un sassolino nella scarpa (forse) quello che Morton ha voluto togliersi nel realizzare "Anesthetic" che, però, non aggiunge granché alla carriera del barbuto chitarrista. Un bell'episodio, certamente, che rischia di restare isolato come accaduto a molti altri colleghi. Ma a noi questo interessa il giusto. Godiamoci queste dieci songs, ne vale davvero la pena.





01. Cross Off (feat. Chester Bennington)
02. Worn Apart (feat. Jacoby Shaddix)
03. Axis (feat. Mark Lanegan)
04. The Never (feat. Chuck Billy + Jake Oni)
05. Save Defiance (feat. Myles Kennedy)
06. Blur (feat. Mark Morales)
07. Back From The Dead (feat. Josh Todd)
08. Reveal (feat. Naeemah Maddox)
09. Imaginary Days
10. Truth is Dead (feat. Randy Blythe + Alissa White-Gluz)

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool