Il nome Massaroni Pianoforti raccoglie due generazioni dell'azienda di famiglia e "Non date il salame ai corvi" raccoglie magistralmente 30 anni di cantautorato italiano. Eco della canzone italiana degli anni 70 e un po' di Battisti, un po' del primissimo Ivano Fossati, un po' di Graziani, ma del tutto nuovo nella monotonia dell'attuale scena italiana a cui le nostre orecchie ormai si sono abituate. Forse solo questo si potrebbe imputare a Massaroni, la troppo fedele (ma comprensibile) aderenza a queste linee, ma non si possono non elogiare gli innumerevoli particolari che rendono unico questo lavoro.
L'inaugurale "Una buona occasione" già promette bene, voce rockeggiante e ritornello cantabilissimo, ma il capolavoro è "Carlo": sarà che è la ballata da cuori straziati, sarà la genialità del testo, la perfezione della metrica, sarà l'eco battistiano o la musica coinvolgente; e non è da meno "La dama bianca", divertente e irriverente. Le immagini della più ritmata "Provinciale" possono ricordare Lucio Dalla, melodica e divertente invettiva. "Ferie d'Agosto è l'ironica riproduzione di quel sentimento agostino di cui i precari italiani soffrono, con tanto di cori e voci della coscienza. Poi succede che in "Lavanderia a gettoni" trova posto la poesia, un'altra ballatona fatta di quotidianità e esistenzialismo e "se ogni lasciata è persa non lo so però ci sto". E' ancora una ballata la chiusura "Come due amanti", dove le voci accompagnate dal solo pianoforte un po' di amaro in bocca lo lasciano. Poi le onde del mare mi accompagnano nella ghost track "Finale", un po' trascinata un po' sguaiata, satirica verso i nostalgici vacanzieri.
Con questa perla si chiude quello che è un ottimo lavoro, un album ben assortito nel suo succedersi di ironie, strazi, invettive e gioie (poche). Undici tracce d'obbligo per gli amanti della canzone italiana, curate nel dettaglio, attente e ricercate nei testi e nella musica. Massaroni resta una promessa per il cantautorato e non a caso Giuseppe Peveri (Dente) se lo sta portando in giro ormai da un po'.