Matt Berninger
Serpentine Prison

2020, Book’s Records via Concord Records/Caroline International
Alternative Rock

Il frontman dei National debutta come solista, definendo un nuovo spazio in cui esprimere se stesso e tutto ciò che molti vorrebbero saper dire.
Recensione di Giulia Franceschini - Pubblicata in data: 17/10/20

Gli occhi quasi sempre socchiusi, incorniciati da grandi occhiali mentre canta, sussurra e poi si ribella sorreggendosi al microfono, dondolandosi nel suo completo scuro. Siamo abituati a vederlo così Matt Berninger, sul palco insieme ai suoi National, pilastri del rock alternativo con i quali ha visto il successo e grandi tour dai primissimi 2000, sbocciando nel 2007 con l'album "Boxer", e raffinandosi - e complicandosi - sempre di più con i lavori successivi, fino al Grammy vinto nel 2017 con "Sleep Well Beast".

 

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Impegnato anche in altri progetti collaterali, tra tutti gli EL VY con Brent Knopf, Matt Berninger decide di debuttare come solista con l'album "Serpentine Prison". Pubblicato il 16 ottobre via Book's Records, parte di Concord Records/Caroline International, e prodotto dal compositore statunitense Booker T. Jones, "Serpentine Prison" mette in mostra ora più che mai l'interiorità di Berninger, espressa qui nel suo lavoro più personale e autentico. Prendendone in mano le redini creative, Berninger conferisce al disco un'aura cantautorale, dando vita a brani intensi grazie a fruttuose collaborazioni con diversi colleghi conosciuti durante gli anni - alcuni dei quali membri dei National stessi, come Scott Devendorf, Ben Lanz e Kyle Resnick.

 

Le sonorità riconducono indubbiamente ai National - e non solo per via dell'inconfondibile timbro di Berninger - ma le ritroviamo in un assetto più essenziale, a tratti acustico, generando un sottofondo intimistico perfetto per le riflessioni e le considerazioni malinconiche del cantante dell'Ohio. Ne sono espressione perfetta, oltre ai singoli "One More Second" (scritta insieme a Matt Sheehy, con cui aveva già collaborato con gli EL VY), "Distant Axis" (composta con Walter Martin dei The Walkmen) e "Serpentine Prison" (a cui ha lavorato con Sean O'Brien e Harrison Whitford), anche la desertica e abbandonata "Loved so Little"; "Oh Dearie", in cui cori e archi conferiscono una graduale e dolce dinamica; la sommessa "Take Me Out Of Town", una dichiarazione di consapevole smarrimento e amore piano e voce, che cresce gentilmente con l'ingresso delle percussioni e dei fiati, o la confortevole "Silver Springs", in cui troviamo la meravigliosa voce di Gail Ann Dorsey, celebre musicista nota per aver lavorato, tra gli altri, con David Bowie.

 

Descrivere e umanizzare i labirinti, le paure, le evoluzioni più complicate dei sentimenti e della mente è un compito che diventa arte solo se avviene attraverso una rara intelligenza emotiva. Non si può che essere felici del fatto che Berninger abbia trovato un nuovo e ulteriore spazio per esprimere se stesso e tutto ciò che molti vorrebbero saper dire.





01. My Eyes Are T-Shirts
02. Distant Axisì
03. One More Second
04. Loved So Little
05. Silver Springs (Feat. Gail Ann Dorsey)
06. Oh Dearie
07. Take Me Out of Town
08. Collar Of Your Shirt
09. All For Nothing
10. Serpentine Prison

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