Ci sono momenti in cui anche il black metalhead più devoto sente la necessità di appendere il chiodo e rilassarsi sul divano accompagnato da una buona tisana, stringendo un orsetto di Peluche. “Songs Of Cinema” di Michael Bolton è un ottimo sottofondo per i momenti come quello appena descritto. La voce estremamente suadente del cantante statunitense è in grado di disegnare acuti netti e precisi, che aggiungono una punta di brio alle caramellose armonie pop-blues che regnano sull’intero album.
L’aria di misteriosa disinvoltura, tipica di chi sa quello che fa, è mischiata ad un indiscusso fascino mainstream raffinato, probabilmente, nei tempi in cui Michael duettava con la Carrà in “Tanti Auguri”.
Nonostante esso non possa essere definito la novità dell’anno, “Songs Of Cinema” è una raccolta piacevole di pezzi noti e apprezzati da tutti, forte di una voce calda capace di giocare con arrangiamenti blues. Ascoltandolo, ci si rende conto del motivo per cui Mr. Bolton è considerato un’icona musicale della cultura cinematografica pop: lineare, molto facile da ascoltare, si presta estremamente bene ai sottofondi disimpegnati grazie alla carica emotiva moderata. A proposito di piattezza sentimentale, Bolton scivola su “Somewhere Over The Rainbow”, canzone a cui probabilmente sono stati aggiunti troppi elementi extra direttamente dalla musica blues e intermezzi di chitarra classica perché potesse mantenere vivo il suo spirito originario. Ad ogni modo, una “Somewhere Over The Rainbow” mal riuscita è compensata dalle lacrimucce che scappano ascoltando “When A Man Loves A Woman” e, soprattutto, l’ultimo pezzo della raccolta: “Jack Sparrow”, un evergreen contemporaneamente dolce e maestoso.
Insomma, a conti fatti, non è andata male. D’altronde, quando uno dei cantautori più universalmente noti decide di raccogliere insieme dieci canzoni universalmente note, non può andare male. Niente di nuovo, certo, ma si tratta di un “niente di nuovo” abbastanza ineccepibile.