Minimal Whale
Minimal Whale [EP]

2014, Autoproduzione
Stoner

Recensione di Davide Fadani - Pubblicata in data: 25/12/14

Ascoltando i Minimal Whale di Genova per la prima volta ci si può subito accorgere che non spingono come dovrebbero. Non spingono come vorrebbero. Le info riportate sul gruppo sulla loro pagina Facebook configurano in questo modo l’alchimia musicale del gruppo: David Avanzini :basso e Sax Tenore; Matteo Orlandi: Chitarra; e Nicola Magri: Batteria e voce?!? E' probabilmente quel microfono posizionato di fianco alla faccia del buon Nicola il vero problema. Andrebbe probabilmente levato di mezzo. Con tutte ste aste tra piatti, charleston e microfoni più o meno panoramici non riesce a suonare forte e bene come dovrebbe. Si sente. Si sente. Anche sul disco. Immaginarsi dal vivo.

 

In seconda istanza i Minimal Whale dovranno provvedere alla clonazione del buon David. Il Sax, da lui suonato, spacca. Di brutto. Peccato che David suoni anche il basso e peccato che sia bravo a suonare entrambi gli strumenti e peccato che le canzoni non siano strutturate a quanto pare per contenere parti separate di sax e basso. A meno che non sia il dottor Octopus…

 

Ecco fatto, un paio di arpioni lanciati da una baleniera di passaggio. Passiamo all’EP. Selftitled. I Minimal Whale al loro (esordio?) propongono una carrellata di 6 brani che ammiccano ad un notevole ventaglio di generi musicali. Questo se da un lato ci dice che i membri del gruppo sono capaci e multiformi, dall’altro ci dice che manca un “sound” condiviso. Un progetto musicale comune. Cosi si passa da un pezzo  prog come “5 on 4” allo stoner marcatamente QOTSA di “Cage”. L’unica nota “strana” di questo brano altrimenti solido come lo stoner dev’essere è l’assolo di chitarra. Sembra un assolo degli Scorpions. Un pesce fuor d’acqua. Lay Down è una bella ballata middle 90’ con finale a sorpresa. Gli Alice in Chains in quell’effetto chorus spinto sulla voce del cantante affiorano benchè manchino i rasoi che uscivano dalla bocca del compianto Staley. E’ buona musica e l’EP nel complesso è godibile per intero, ma se vuoi essere una balena in un mare di squali non devi certo temere che ti tirino qualche piccolo arpione.





1. Five On Four
2. Cage
3. Lay Down
4. Virginia's Whale
5. Picture
6. 8 Blind Steps

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