Fa decisamente bene il duo Monkey Mono a cercare l'aiuto immaginario della The Machine Orchestra, imbastendo per la loro musica un arrangiamento destrutturato e corrosivamente trip-hop molto '00s, per poi rifinire il tutto con una zincatura hip-hop: tutti elementi che servono a mascherare molto bene l'ossatura wave pop che, di fondo, i Nostri possiedono. Ed il perché la scelta sia estremamente fortunata lo dice la matematica: in due settimane, sarà la terza volta che sono costretto a scrivere "wave pop" in merito ad un gruppo italiano in sede di recensione su queste pagine, e probabilmente la quindicesima se si comincia a contare dall'inizio dell'anno. In un mercato che, dunque, rischia di essere un "pelino" saturo (ma poco poco eh, quasi da non poterne più) è assolutamente lecito...anzi, meglio: oltremodo necessario trovare l'elemento di sopravvivenza che non consenta di spegnere il lettore al termine della prima traccia.
Fortunatamente, in questo EP interlocutorio che giunge a poco più di un anno di distanza dell'esordio omonimo "Monkey Mono & The Magic Orchestra", Ray e Bk riescono ad incrociare perfettamente lo spirito di Milano con quello di Novara, il Piemonte con la Lombardia, tanto che nell'incipit de "Il Primo Passo Sulla Luna" ti sembra di sentire l'unione perfetta tra i primi Subsonica e gli ultimi Bluvertigo. Il resto del disco scorre così, sorretto molto bene da una vena energica di impatto costituita dagli elementi descritti nel paragrafo sopra, a dare momenti godibilmente danzerecci ("Cattivi Ragazzi"), oppure affascinanti derive di avanguardismo dadaista alla Franco Battiato (la titletrack).
Se "La Tempesta Perfetta", dunque, riesce con successo a farsi ascoltare fino in fondo con estremo piacere, è anche vero che tutt'altro paio di maniche il fatto che esso risulti poi, alla fine dei conti, duraturo e memorabile. Tuttavia, è altrettanto chiaro che la band è su un percorso di identità artistica sì da rifinire, ma il fuoco sull'obiettivo è puntato, e si intravedono buone possibilità all'orizzonte. Ai Nostri l'arduo compito di consolidare, con il prossimo disco in studio, il tutto, senza lasciare più spazio a nessun'ombra di dubbio.