Monster Magnet
Cobras And Fire (The Mastermind Redux)

2015, Napalm Records
Stoner

Recensione di Riccardo Coppola - Pubblicata in data: 08/10/15

L'aveva annunciato Dave Wyndorf, che tutti i dischi dei Monster Magnet sarebbero tornati in nuove smaglianti vesti. E la cosa non è stata affatto una tronfia boutade: con puntualità svizzera, arriva infatti quello che è il secondo capitolo nella storia all'indietro di una delle più folli carriere del rock americano.

 

"Cobras And Snakes", difatti, altro non è che la rivisitazione del penultimo studio album "Mastermind", e segue la falsa riga di quanto già visto con lo sbalorditivo "Milking The Stars": unico individuo sulla terra capace di raggiungere il cuore e l'anima dello schizofrenico songwriting dei suoi brani, Wyndorf li reinterpreta, li ribalta, li stravolge, li colora di atmosfere in origine soltanto accennate o completamente assenti. Succede così, per esempio, che una direttissima opener come "Hallucination Bomb" si trasformi in una suite spaziale che sfonda il muro dei 9 minuti, che i sitar facciano capolino in "When The Planes Fall From The Sky, che l'overdrive di "Gods And Punks", illuminato da quella "everlasting twilight" che affiora nel titolo, si tramuti in pizzichi alla chitarra di sopraffine eleganza e pacatezza.

 

In comune con il suo predecessore, "Cobras And Fire" ha l'indubbia qualità di essere un validissimo album anche se non si considerano le sue origini, e d'offrire dunque musica di livello assoluto anche per chi non abbia mai sentito il materiale che ne sta alla base. Ed è anche autentico oro colato per gli affezionati di sempre, che si troveranno tra le mani validi, ragionati e curati riarrangiamenti di brani dal valore assoluto indiscutibile.





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