Monster Truck
True Rockers

2018, Mascot Records
Blues Rock

Un autentico itinerario di puro hard/blues rock, senza soste e senza intoppi.

Recensione di Paolo Stegani - Pubblicata in data: 01/10/18

Purtroppo in Italia non vengono più trasmessi in televisione, ma per chi come me ha avuto la fortuna di poterli vedere all'azione sarà difficile dimenticare la cattiveria di Grave Digger o i salti del Toro Loco. Erano a quattro ruote, quei magnifici monster truck, ma questa è forse l'unica differenza fra loro ed i Monster Truck made in Canada che da qualche anno saltano e asfaltano musicalmente qualunque cosa gli si pari davanti. E se le ruote vere e proprie non ci sono, la macchina è ugualmente veloce, arrabbiata e soprattutto pesante. Pesantissima.

 

Ci hanno abitutato all'atmosfera delle polverose strade del deserto, con due album già pieni di hit e di promesse da mantenere. La dimostrazione che ci possiamo e dobbiamo fidare arriva con il nuovo "True Rockers", i cui difetti non sono (quasi) pervenuti. Sembrerà un'esagerazione, ma si tratta di un autentico itinerario di puro hard/blues rock senza soste, senza intoppi, pieno di autoconsapevolezza e ottimo sound. Si sente tutta la crescita maturata negli ultimi anni e il filo nascosto che lega i lavori in studio della band cambia forma, colore, sfumature, ma continua a tenerli ben stretti fra loro. L'evidente richiamo agli AC/DC con la lanciatissima "Thundertruck" è il secondo sguardo lanciato alla cima dell'Olimpo del rock, considerando che l'iniziale title track "True Rocker" vanta la partecipazione del leggendario ex frontman dei Twisted Sisters Dee Snider. L'avvenuto salto di qualità consiste non soltanto in una struttura compositiva più ricercata, ma nell'equilibrio, cercato e trovato, fra il pilota automatico giustamente adottato in "Furiosity" ed in "Sittin' Heavy" e qualche curva, non stretta ma giusta, con cui "True Rockers" si impegna a mostrare nuovi lati della medaglia Monster Truck. La deviazione maggiore dal percorso è una sorprendente "Evolution",  dal titolo più che indicativo, totalmente fuori genere con le sue atmosfere pop rock moderne e che, senza invece alcuna sopresa, dimostra quanto siano chiare le idee della band anche su terreni per loro inesplorati.

 

Richiami di ogni loro influenza subìta si mescolano amalgamati dal sound definito, preciso e riconoscibile cui la voce di Jon Harvey, sempre più ambiziosa, i riff di chitarra di Jeremy Widerman e le fondamentali tastiere di Brandon Bliss ci hanno abituato. In uno di quei contesti del rock'n'roll dove gli arrangiamenti sono spesso un optional vengono invece resi parte fondamentale della carrozzeria. "Young City Hearts": melodicità inaspettata, la loro tipica aggressività e un gran bel riff a chiudere il cerchio. Questo si chiama guardare oltre i limiti dettati dal proprio genere, e saper far centro è segno di una mira garantita da una grande sicurezza nei propri mezzi. 

 

Costantemente percepibile un ticchettio continuo, brano dopo brano, segnale di una bomba pronta ad esplodere ogni volta con un boato diverso. Il grande punto di forza di "True Rockers" è l'essere disseminato di trappole efficaci, costruite benissimo, per tutta la durata della tracklist. Se vogliamo sottotono "In my Own World", ma per via di un asticella generale molto alta da saltare, quindi passi. Terminata la conclusiva "Howlin'", ritmo cadenzato e affascinante melodia, ci si sente esattamente come dopo uno di quei pomeriggi a guardare Grave Digger e il Toro Loco: storditi e appagati. Questa è una promessa, di cui mi assumo ogni responsabilità: se amate il genere, in circolazione non troverete assolutamente nulla di meglio.





01. True Rocker (feat. Dee Snider)
02. Thundertruck
03. Evolution
04. Devil Don't Care
05. Being Cool Is Over
06. Young City Hearts
07. Undone
08. In My Own World
09. Denim Danger
10. Hurricane
11. The Howlin'

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