Muleta
La Peste

2013, Matteite Records
Post Punk

Recensione di Chiara Frizza - Pubblicata in data: 06/04/13

La peste non muore e non scompare mai. Rimane in attesa di essere diffusa, sventura e insegnamento per gli uomini, attraverso i suoi topi, mandandoli a morire in una città felice.
(Albert Camus)

Una registrazione-lampo, durata solo quattro giorni e svoltasi tra il 20 e il 24 Ottobre dello scorso anno all’NHQ Studio di Corlo (Ferrara) con la collaborazione di Manu “Max Stirner” Fusaroli. E’ il ritorno sulla scena italiana dei Muleta, che dopo l’EP “La Nausea” pubblicato nel 2011 stanno ora per dare alle stampe il loro nuovo lavoro, intitolato “La Peste”, la cui uscita è prevista per il 6 Maggio tramite Matteite/Muleta Dischi (distribuzione Audioglobe).

Traendo ispirazione dall’omonima opera dello scrittore francese Albert Camus, il trio intraprende in questa release un viaggio attraverso il malessere e le aspettative deluse di dieci personaggi, uno per ogni traccia, ognuno con le sue personali vicende. Il singolo per l’insieme: le storie raccontate dai Muleta valicano il confine della singola persona e si perdono nella più grande moltitudine di persone accomunate da questi sentimenti. Insoddisfazione, angoscia e paure sono il sottofondo di questi brani, ognuno portatore di una diversa tragedia, dalla crisi di identità di “Meno” alla disperazione della giovane “Lisa” che farebbe meglio ad abbandonare i suoi sogni; il sogno di andare via, di andarsene lontano come se bastasse il solo partire per lasciarsi i problemi alle spalle – argomento più che mai attuale data la situazione del nostro paese – è svelato per l’illusione che è in “Lotteria”, attraverso la regina dei sogni di viaggi lontani e partenze improvvisate, quella California che ancora non ha smesso di affascinare generazioni e generazioni. E via di seguito, tra storie amare di follia, disillusione, nichilismo e rabbia, l’una che lascia il posto all’altra in questa breve, cruda ma vera fotografia dello stato attuale di molti, oltre che dell’Italia stessa; il tutto attraverso un post-punk minimalista e scarno, crudo e melodico insieme. Musicalmente, infatti, non c’è niente di nuovo nella proposta del trio, ma non se ne sentiva neanche la necessità.

“La Peste” funziona per la sua semplicità, le sue melodie accattivanti e orecchiabili al punto giusto, senza virtuosismi per altro estranei al genere. Less is more, e i Muleta lo sanno.



01. Meno
02. Lisa
03. Lotteria
04. Ai Pazzi
05. La Vittoria
06. Moriremo Increduli
07. Dodici Minuti
08. A Denti Stretti
09. La Peste
10. Il Giorno In Cui

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