NaFoi
Spazio Elettrico Leggero

2013, Orquestra Records
Industrial

Recensione di Stefano Torretta - Pubblicata in data: 23/07/13

Secondo album per i NaFoi, che si affidano nuovamente alla Orquestra Records. Rispetto al precedente “Nafoi [Explicit]” il gruppo ha subito piccoli cambiamenti di formazione, con l’aggiunta di un batterista e la sostituzione del chitarrista per motivi personali. Ciò che rimane invariato è sicuramente lo stile particolare che questi cinque pavesi propongono: contaminazioni industrial mischiate ad un rock/metal più vicino alla scena italiana di band come Bluvertigo, Subsonica o Afterhours. Ulteriore aggiunta a questo stile molto personale è l’utilizzo della lingua italiana per i testi, mossa doppiamente coraggiosa visto che non è sempre facile integrare la metrica italiana in generi musicali “estremi”, come può essere l’industrial; in secondo luogo l’uso della lingua italiana, pur risultando accattivante per guadagnare pubblico sul suolo nazionale, può rendere più difficile lo sfruttamento di mercati stranieri.

Con "Spazio Elettrico Leggero" proseguono sulla strada aperta dal precedente album, dal quale tra l’altro riprendono tre brani (“Second Life”, “Insetto” e “Essenziale”) riadattandoli alla luce dell’esperienza maturata tra il 2008 ed oggi. La base su cui vengono strutturati i singoli brani rimane l’accoppiata chitarra elettrica/basso mentre gli inserti elettronici si integrano alla perfezione, senza risultare né preponderanti né fastidiosi. Anche il tenore delle composizioni risulta molto più ingentilito e maggiormente vicino al rock rispetto a quanto proposto da band simbolo dell’industrial quali Rammstein o Kraftwerk, anche se non mancano le eccezioni (“Second Life” e “Insetto”, per esempio). Uno dei pregi dei NaFoi è il riuscire a non risultare ripetitivi nonostante il ricorso a basi campionate ed inserti elettronici: ogni brano ha una sua identità ben precisa e l’ascolto delle dieci tracce non stanca assolutamente. Con questa premessa ben presente, una menzione d’onore comunque la merita sicuramente “Insetto”. Rispetto al corrispettivo presente sul precedente album questa versione accorpa l’intro al brano vero e proprio: ci troviamo così di fronte ad un’unica traccia nettamente scissa in due parti autonome, con i primi due minuti eterei, arabeggianti ed ingentiliti dalla voce di Elena Bonanata, mentre i successivi minuti sono all’insegna di una maggiore pesantezza, graziati da un basso tellurico e da un riff che si stampa nella testa e non vuole andarsene. Che i NaFoi guardino al passato elettronico della musica italiana è esplicitato una volta di più dall’omaggio ad Alberto Camerini ed al suo “Rock n’ Roll Robot” presente nel brano “Indietro”.

I NaFoi risultano originali ed al contempo non estremi, riuscendo così a non alienarsi una gran fetta di pubblico, quella che non segue di norma il genere ma che apprezza comunque la particolarità della loro proposta musicale e che ha decretato il successo della band durante le loro esibizioni dal vivo da qualche anno a questa parte. “Spazio Elettrico Leggero” è consigliato quindi, più che agli estimatori di generi estremi (ma anche loro comunque potrebbero rimanere favorevolmente colpiti da quanto racchiuso in questo album), al grande pubblico, quello a digiuno della scena internazionale, al quale è data la possibilità di avvicinarvisi mediante questa versione più accessibile ma non per questo meno coinvolgente.



01. SEL
02. 3D
03. Angoloscuro
04. 8
05. Indietro
06. Incendio
07. Essenziale
08. Insetto
09. Sensei
10. Second Life

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