Neun Welten
The Sea I’m Diving In

2017, Prophecy Productions
Dark Folk

Recensione di Pamela Piccolo - Pubblicata in data: 19/07/17

I Neun Welten, letteralmente Nove Mondi, nascono a Leipzig nel 2002 come gruppo neofolk. I loro componimenti sono brani strumentali caratterizzati dalla presenza di archi e fiati, come viole, violini e flauti, e da atmosfere malinconiche verso cui va incontro l’ascoltatore amante della mitologia norrena. Il nome stesso della band si collega alla cosmologia della mitologia nordica e alla tradizione runica secondo cui l’universo è suddiviso in nove mondi. E in questi nove mondi saranno elementi classici e pregni di pathos a farla da padrone. 

Il quartetto tedesco ci incanta con un'armonia che ne governa le musiche, nonché con sane dosi di misticismo e di delizia. Le melodie proposte dai Neun Welten ci accompagnano, pertanto, in un viaggio fatto di sentieri dimenticati intenti ad aprirsi a un nuovo speranzoso principio. O verso il “Midsommer” di cui a “Vergessene Pfade”, primo album della band che la porta ad andare in tournée con i finlandesi Tenhi, una punta di diamante del genere neofolk e dark folk scandinavo. Dalle stagioni mistiche ed emozionali di “Vergessene Pfade”, i Neun Welten promuovono un album languido, buio e introspettivo. “Destrunken” riprende i dogmi del dark folk e dà ampio spazio all’uso del piano. È l’amore per quest’ultimo stile a segnare il terzo capitolo discografico di Aline Deinert (violino, piano), David Zaubitzer (chitarra acustica, violoncello), Meinolf Müller (voce, chitarra acustica) e Tim Lehnert (batteria). “The Sea I’m Diving In”, in uscita il 21 luglio su Prophecy Productions, è un album differente rispetto ai primi due full-length. I Neun Welten ricoprono tuttora le proprie canzoni di basi folk e si emancipano cantando ogni brano e interpretandolo in lingua inglese. Gli ambienti sono trasognanti e la voce di Müller è calda e introspettiva. I testi di “The Sea I’m Diving In” sono romantici e trattano di pace e distruzione, mentre le riflessioni esoteriche sembrano essere la forza e l’acqua che bagna le labbra, e le dita, dei quattro musicisti. Da “Cursed” a “Lonesome October” passando per “The Dying Swan”, i Neun Welten dipingono un mondo non surreale, ma incantevole in cui ci tengono per mano e in cui il nostro terzo occhio non può far altro che aprirsi. Liturgiche sono le tracce “Nocturnal Rhymes” e “Human Fail”. Come una marcia iniziatica alla guerra è “Floating Mind”, il componimento più ritmico dell’album che sfocia in un’aria da musica classica acuita dal violino di Aline, anche membro live degli Empyrium, in “Earth Vein”. Ciliegina sulla torta è “In Mourning”, miscela di dark folk e dark wave a garantire un’esperienza musicale varia quanto sensoriale. 

“The Sea I’m Diving In” riassume nel suo titolo l’essenza delle origini compositive del disco. Tramite l'Acqua si è iniziati e purificati. Sorgente della vita, è un elemento che ha la calma tra le sue virtù e che dà inizio e preserva la vita. Così come l’acqua suggerisce pace, così i vocals e le musiche dei Neun Welten seguono il medesimo principio attraversando la materia oscura e tornando in superficie rigenerati. 

Così profondamente annegato nella tua anima sono vivo”, canta, infatti, Müller. Così siamo noi. 




01. Intro
02. Drowning
03. The Dying Swan
04. Cursed
05. Nocturnal Rhymes
06. Floating Mind
07. Earth Vein
08. Lonesome October
09. Lorn
10. Human Fail
11. In Mourning

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