La musica che ascoltiamo si divide fondamentalmente in due grandi categorie: la musica studiata a tavolino per piacere al grande pubblico e riscuotere più successo possibile, e quella invece composta semplicemente perché piace al compositore e che non vede necessariamente nel successo un traguardo.
"Momenta Quintae Essentiae" è un esempio della seconda categoria. La musica suonata con passione ha un potere di gran lunga più forte se ci si abbandona alla stessa: in questo caso un piano e una chitarra acustica si dividono intermezzi dialogando lungo tutta la durata di questo lavoro. Quasi una colonna sonora, assolutamente non "egocentrico", niente assoli o strutture complesse che fanno da padrone. E' musica d'accompagnamento, ambient: non grideremo al miracolo e non penseremo al capolavoro ad un primo impatto, perché il vero stupore arriva in sordina.
La one-man band Nhor nasce nel 2009 nelle fredde terre dell'Inghilterra del nord e suona un black metal d'atmosfera (come da tradizione), ma spiazza tutti e va decisamente controtendenza con questa uscita.
"Nature is truth. "Momenta Quintae Essentiae" is nature."
Ora, se è risaputo che I testi nel black metal fanno riferimento spesso a miti e leggende delle terre del nord, i Nhor a sorpresa cercano il contatto con la natura e nulla altro. Nulla di sovrannaturale e tutto di sentimentale dunque, si esprimono in musica le emozioni che si provano a percorrere un sentiero immersi nella quiete della natura. Presentano un allontanamento dal genere lasciando solo la componente più romantica del black, facendo a meno di ogni forma di distorsione, come fecero i precursori Ulver con il leggendario "Kveldssanger" quando a sorpresa pubblicarono un album folk, dal titolo che tradotto sta per "Canti della sera".
Se si lascia suonare il disco alla distanza ci si ritrova spesso stupiti a lodare molti passaggi davvero stupendi ed ammalianti, onirici e terribilmente romantici. Non mancano però i classici difetti (se così si possono definire) che sono quasi insiti nel genere, quali brani spesso ripetitivi e inossidabili dal loro insieme, non si possono isolare l'un l'altro. Bisogna avere il tempo di concedergli un ascolto tutto d'un fiato, lasciandosi trasportare: non vale la pena iniziare l'album se non si può terminare, come un buon film.
Momenta Quintae Essentiae è un album rilassato e sognante quindi, bello ed ispirato lungo tutto il suo corso. I brani che lo compongono, dai titoli rigorosamente i latino antico, sono da considerarsi nel loro insieme e vanno a formare quasi un'unica lunga composizione in cui una chitarra ed un piano suonano musica da ambiente. Rarissime le parti vocali, (un paio) che tessono una "amaca sonora" su cui abbandonarsi e riflettere: un disco con tinte oniriche che si fa ascoltare molto bene, a patto che si entri nel "mood" e si abbia la giusta pazienza. Consigliato.