Ascoltare un album dei Novembre va ben oltre il semplice piacere per l’udito, è un’esperienza che va a toccare le corde più recondite dell’animo umano ed anche questo loro quarto album non fa difetto in tal senso. Ciò che attende l’ascoltatore sono otto tracce letteralmente inzuppate di uggiosità e malinconia infuse di un’aura sognante che permette di viaggiare con la mente e con lo spirito facendosi trasportare dalle ottime composizioni dei Novembre. A fare da spartiacque, perfettamente a metà del disco, vi è "Cloudbusting", cover di Kate Bush riadattata secondo il tocco “novembrino”.
La parte del leone tocca sicuramente alla voce di Carmelo Orlando, capace di passare da un growl tagliente ad un improvviso screaming fino a giungere a linee più pulite e trasognanti, perfettamente in grado di delineare i percorsi onirici che scaturiscono da ogni singola traccia. Ma gli altri componenti della band non sono da meno, a cominciare dal fratello di Carmelo, Giuseppe Orlando, alla batteria, per giungere a Massimiliano Pagliuso alla chitarra: il primo, vero motore della band, riesce ad alternare violenti passaggi di doppio pedale a momenti più intimisti; il secondo, insieme a Carmelo, si dedica a tracciare riff “atmosferici” che sono il marchio di fabbrica del gruppo.
Ogni canzone è un piccolo gioiello, dove i continui cambiamenti di tempo permettono di alternare momenti in stile prettamente death metal a passaggi più pacati, dove le chitarre possono tessere nell’aria melodie in continua evoluzione. Tra le più meritevoli di essere citate figura sicuramente "Distances", dove la voce di Carmelo dà veramente il meglio mentre le chitarre, tra un cambio di tempo e l’altro, arrivano perfino ad incorporare nella melodia "Il Lago dei Cigni" di Čajkovskij ed elementi folk; oppure "Child Of Twilight", con il suo inizio sognante e rarefatto che si trasforma in un attacco violento e ferale per concludersi nuovamente con dolcezza grazie al carezzevole suono delle onde del mare; o ancora la crepuscolare "Conservatory Resonance" posta a conclusione dell’album che riesce a trasmettere sensazioni angoscianti, soprattutto nell’ultima parte, per merito anche di alcuni passaggi del "Va Pensiero" di Verdi che sembra quasi provenire da un mondo ultraterreno avvolto da una coltre di pioggia.
Piccolo neo di questo capolavoro tricolore è l’unica traccia non originale, ovvero "Cloudbusting": il lavoro svolto per trasformare la canzone originale in un qualcosa di più vicino alle atmosfere dei Novembre senza per questo snaturarla è veramente notevole. Ma, sarà la posizione centrale all’interno della tracklist, sarà il sentire una voce femminile (quella di Ann-Mari Edvarsen, ex cantante dei The 3rd and the Mortal, che fornisce un’ottima interpretazione di questa cover), l’ascoltatore si ritrova spaesato e non più avvolto da quell’insieme di sensazioni malinconiche ed autunnali che era stato creato dalla magnifica voce di Carmelo. Ma si tratta comunque di una piccola nota dissonante che comunque non va ad intaccare la quasi perfezione di questo ennesimo capolavoro dei Novembre.
Novembre
Novembrine Waltz
2001, Century Media
Prog Metal
01. Distances
02. Everasia
03. Come Pierrot
04. Child Of Twilight
05. Cloudbusting
06. Flower
07. Valentine (Almost An Instrumental)
08. Venezia Dismal
09. Conservatory Resonance
02. Everasia
03. Come Pierrot
04. Child Of Twilight
05. Cloudbusting
06. Flower
07. Valentine (Almost An Instrumental)
08. Venezia Dismal
09. Conservatory Resonance
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